Enel, impatto positivo da 1,5 miliardi da cessione in Cile


La società guidata da Starace ha perfezionato l’operazione di vendita del totale della quota detenuta nella controllata cilena per 1.575 milioni di dollari in termini di enterprise value, con impatti positivi sull’indebitamento e sul risultato netto.


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La vendita di Enel Chile

Enel perfeziona la cessione completa della sua partecipazione in Enel Chile, notizia diffusa nel corso del weekend dalla stessa società italiana in una nota.

Nel dettaglio, la quota venduta corrisponde al 99,09% del capitale detenuto tramite la sua Enel Transmissión Chile, società cilena che gestisce 683 km di linee di trasmissione e 60 sottostazioni (57 di proprietà della società e tre di terzi) nell'area metropolitana di Santiago.

L’acquisto della controllata è stata effettuata da Sociedad Transmisora Metropolitana (STM), detenuta da Inversiones Gruppo Saesa Ltda (Grupo Saesa), quest’ultimo principale distributore di energia elettrica nel Cile meridionale.

La cessione, spiegavano da Enel, avviene a seguito dell’avveramento di alcune condizioni sospensive “usuali per questo tipo di operazioni”, a cui seguiva l’approvazione dell’autorità antitrust cilena Fiscalía Nacional Económica (FNE), ed è stata eseguita in conformità dell’offerta pubblica di acquisto che STM e Marco Holdings Corp avevano avviato il 7 novembre e conclusa il 6 dicembre 2022.

I termini dell’operazione

L’intera partecipazione detenuta da Enel Chile è stata acquistata da STM per un corrispettivo in termini di equity pari a 1.399 milioni di dollari (USA), ovvero 1.575 milioni di dollari in termini di enterprise value, incluso l’aggiustamento prezzo basato sull’applicazione di un tasso di interesse a decorrere dal primo gennaio 2022 fino alla data di lancio dell’offerta pubblica di acquisto.

Inoltre, la cessione prevede il rimborso dei prestiti intercompany in Enel Transmissión Chile da parte di STM.

Gli effetti su Enel

L’operazione ha generato un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato del gruppo pari a circa 1,5 miliardi di euro e un impatto positivo sul risultato netto di gruppo reported di circa 435 milioni di euro.

Privo di alcun impatto sui dati economici ordinari del gruppo, la vendita risulta in linea con l’attuale Piano Strategico del Gruppo Enel nell’attuale, in quanto contribuisce all’obiettivo di focalizzarsi core business nei Paesi Tier-1, fra cui il Cile, uscendo da altri business non più allineati con la strategia del Gruppo, come le attività di trasmissione.

Anche se si tratta di una notizia “attesa”, ricordano da WebSim, i suoi analisti ne sottolineano l’importanza dell’impatto sui conti di Enel derivante dall’operazione, pertanto mantengono la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Enel, con target price di 6,30 euro rispetto ai 5,20 odierni (-0,30%).

Enel leader mondiale nella sostenibilità

Nel fine settimana, inoltre, Enel è stata al centro delle decisioni di S&P, in quanto inserita nell’indice Dow Jones Sustainability Index, ottenendo il secondo posto con il suo punteggio più alto di sempre.

A seguito della valutazione di quasi 250 utility elettriche da parte di S&P, Enel ha raggiunto per la prima volta un punteggio di 90 su 100, quasi tre volte la media del settore.

Anche le controllate sudamericane del gruppo (Enel Américas e Enel Chile) sono state confermate all’interno di indici simili come il Dow Jones Sustainability Emerging Markets Index e nel Dow Jones Sustainability MILA Pacific Alliance Index, nonché nel Dow Jones Sustainability Chile Index.

“Questo riconoscimento da parte del DJSI World rappresenta un incentivo a continuare a migliorare le nostre performance ambientali, sociali e di governance, soprattutto in uno scenario difficile, competitivo e in continua evoluzione come quello attuale”, sottolineava Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Enel.

Enel “sta guidando la transizione energetica verso un modello a zero emissioni, proteggendo l'ambiente e massimizzando il valore condiviso per tutti i nostri stakeholder”, grazie “all’integrazione dell’innovazione e della sostenibilità nelle pratiche di business del Gruppo Enel”, concludeva Starace.

Oltre a Enel, le altre società italiane inserite nel Jones Sustainability Index sono: Pirelli, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Prysmian, Moncler, Saipem, Generali, Poste, TIM, Hera, Italgas e Terna.

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