Enel, impatto positivo sull’indebitamento dalla cessione della partecipata russa
La società ha concluso l’accordo per la cessione della sua quota pari al 56,43% del capitale di Pjsc Enel Russia per circa 137 milioni di euro, operazione annunciata a metà giugno ma poi fermata dal presidente Putin.
Enel lascia la Russia
Enel perfeziona l’uscita di scena dalla Russia, dove deteneva asset di generazione elettrica sia convenzionale che eolica.
La società, nel dettaglio, ha perfezionato la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Pjsc Enel Russia, pari al 56,43% del capitale, venduta a Pjsc Lukoil e al Closed Combined Mutual Investment Fund Gazprombank-Frezia, per un corrispettivo totale pari a circa 137 milioni di euro.
L’operazione risulta in linea con l’obiettivo strategico del gruppo di concentrare le proprie attività principalmente nei paesi in cui “una posizione integrata lungo la catena del valore può guidare la crescita e migliorare la creazione di valore facendo leva sulle opportunità offerte dalla transizione energetica”, spiega la società nella nota diffusa ieri a mercati chiusi.
Gli effetti
Oltre a cedere tutti i suoi asset di generazione elettrica, pari a 5,6 GW convenzionali e circa 300 MW di eolico, il deal genera un effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo per circa 610 milioni.
Inoltre, l’utile netto reported di gruppo viene impattato negativamente per circa 1,3 miliardi, principalmente a causa del rilascio della riserva di conversione cambi, per circa 1 miliardo al 30 settembre 2022.
Questo effetto contabile, però, non avrà alcun impatto sui risultati economici ordinari, sottolineano da Enel.
Luce verde da Mosca
Il completamento della vendita arriva dopo l’approvazione dell’operazione da parte dello stesso presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, oltre che all’avveramento di tutte le condizioni sospensive previste dai distinti accordi sottoscritti con le due parti.
“Enel aveva annunciato a metà giugno di aver raggiunto un accordo per la cessione dell'intera partecipazione in Enel Russia, ma l'operazione era stata però temporaneamente congelata dal governo di Mosca”, ricordano da WebSim.
Gli analisti della sim confermano oggi la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Enel, con target price a 6,80 euro rispetto agli odierni 4,031 euro (+0,70%).
Comparto in difficoltà
Prezzo obiettivo ridotto su Enel, invece, da Deutsche Bank, diminuito a 6,5 euro dai precedenti 8 euro, ma conferma del giudizio ‘buy’.
La decisione della banca tedesca è stata indicata in una nota sulle utility, in cui si segnala che le azioni del settore hanno risentito dell’aumento registrato dagli rendimenti dei bond e dall’ondata di interventi regolatori nel settore.
Gli analisti ora riflettono nelle stime sul capitale l’incremento dei rendimenti con un taglio di target price medio nel settore del 13%.
In ogni caso, concludono da DB, Enel viene indicata tra le utility integrate che offrono rendimenti molto attraenti insieme a Rwe, E.On e Engie.
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