Enel, occasioni dalla svolta ultraliberista in Argentina


Le concessioni detenute dalla società italiana nel Paese sudamericano sono scadute lo scorso anno ma l’arrivo del nuovo Presidente Javier Milei potrebbe dare spazio alle aziende private nel settore utility con il lancio di nuovi bandi di gara.


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Possibili novità in Argentina per Enel

Il cambio politico in Argentina potrebbe aprire nuove opportunità nel Paese per Enel, da dove era ‘costretta’ ad allontanarsi per le scelte del precedente governo, visto l’arrivo del nuovo ultraliberista Presidente argentino.

Javier Milei sta portando ad un’accelerazione delle privatizzazioni, in particolare nel settore delle utility elettriche dopo le scadenze delle concessioni dei mesi scorsi che coinvolgono grandi gruppi come Enel e Aes.

Resta l’incertezza sui tempi, scrive MF, e si potrebbe andare oltre la data del 19 gennaio, termine al quale sono stati prorogati i contratti scaduti nel 2023, con il Presidente che potrebbe prendersi anche sei mesi per valutare il da farsi insieme al suo Ministro delle Infrastrutture, Guillermo Ferraro.

L’allungarsi dei tempi potrebbe rappresentare un’occasione per le utility in quanto avranno più tempo per valutare le loro strategie e organizzarsi visto gli obiettivi di Milei di lanciare nuovi bandi di gara per la riassegnazione delle concessioni ai privati, evitando così la nazionalizzazione.

Le occasioni per Enel

La società italiana deteneva la concessione trentennale delle centrali ‘El Choco’ e ‘Arroyito’ tramite la controllata Enel Argentina, scadute lo scorso agosto 2023, e sta lavorando per il loro rinnovo.

Gli impianti hanno una capacità combinata di produzione di energia elettrica di oltre 1.300 megawatt, circa il 3,2% della domanda nazionale di elettricità, quindi si tratta di un consistente contributo all’energia del Paese, ora passate automaticamente alla società pubblica Enarsa (Energia Argentina Sociedad Anonima) ma incluse da Milei nella lista di quelle da privatizzare.

In attesa di novità, Enel ha continuato con il suo piano di vendite nel Paese, dove lo scorso anno ha perfezionato la vendita del 75,5% detenuto nella società di generazione termoelettrica Enel Generación Costanera all’azienda Central Puerto, a cui ha venduto anche il 41,2% di Central Dock Sud (seconda società per generazione elettrica nel Paese), per un incasso complessivo di 102 milioni di dollari.

Buona notizia secondo gli analisti

Gli analisti di Equita Sim ritengono che la possibilità di un’estensione delle concessioni rappresenti “una notizia positiva” per Enel, nonostante il processo di cessione “già in fase avanzata” per Costanera e Central Dock Sud.

La proroga permetterebbe comunque a Enel di “organizzarsi in vista dei bandi per la riassegnazione” delle concessioni, pertanto confermano la raccomandazione ‘buy’ sul titolo Enel, con target price di 7,60 euro rispetto agli odierni 6,724 (-0,20%).

Tra gli altri giudizi, Intesa Sanpaolo assegna un ‘buy’ con prezzo obiettivo di 7,50 euro su Enel a seguito della vendita del portafoglio geotermico solare da 150 MW negli Stati Uniti, mentre gli esperti di Goldman Sachs aumentano il loro target price sul titolo da 8,45 a 8,80 euro con raccomandazione di acquisto.

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