Enel, possibile cambio di strategia in Argentina dopo rassicurazioni di Milei
Indiscrezioni di stampa parlano di un incontro tra l’ad Flavio Cattaneo e il Presidente del Paese sudamericano, il quale gli avrebbe confermato la sua strategia contraria alle nazionalizzazioni e la società italiana potrebbe fermare la sua exit strategy.
Cambio di strategia per Enel?
La svolta in Argentina con il nuovo Governo guidato da Javier Milei potrebbe portare ad un cambio di strategia nel paese sudamericano per Enel, con un possibile stop al processo di uscita dal Paese, e l’amministratore delegato della società italiana, Flavio Cattaneo, sarebbe già impegnato nel valutare le nuove opportunità.
Un primo passo per la società italiana sarebbe stato l’incontro tra l’ad e lo stesso Presidente dell’Argentina riportato da indiscrezioni pubblicate da Il Sole 24 Ore, avvenuto lunedì in una sala riservata dell’aeroporto Ezeiza di Buenos Aires. Poche parole tra i due ma sufficienti a rassicurare Cattaneo sulle intenzioni di Milei circa la difesa degli interessi delle aziende private nel Paese. Oltre alla difesa dei contratti in essere, che coinvolgono anche Enel, Milei avrebbe riaffermato i suoi programmi di un ulteriore liberalizzazione del mercato.
Tra i partecipanti anche il direttore internazionale del gruppo, Alberto De Paoli, e il country manager Claudio Cunha e per il Governo argentino il capo di Stato Maggiore, Nicolas Posse, il ministro dell’Economia, Luis Caputo, e la segretaria generale della presidenza, Karina Milei.
L’incontro sarebbe stato solo il primo step e Cattaneo potrebbe volare in Argentina nell’ambito di una futura visita di Stato del Governo italiano.
La presenza in Argentina
Enel è presente in Argentina nel settore della generazione di energia, gestendo Generación El Chocon, una centrale idroelettrica da 1.328 megawatt. Inoltre, distribuisce e vende energia a circa 2,6 milioni di clienti nell''area della Grande Buenos Aires ed è presente nei settori dell''efficienza energetica, dei servizi per la casa e della generazione, distribuiti con Enel X Global Retail (divisione spacchettata in due dopo l’arrivo di Cattaneo, e in parte finita sotto la responsabilità di Stefano Ciurli, nominato responsabile Global Services), oltre che nel settore della mobilità elettrica con Enel X Way.
Il gruppo italiano aveva ceduto nel 2022 il 75,7% detenuto nell’azienda energetica Central Puerto e il 41,2% di Central Dock Sud, per un incasso di poco superiore ai 100 milioni di dollari.
La view degli analisti
Milei avrebbe rassicurato Cattaneo circa “l’assenza di rischi di nazionalizzazione nel Paese e la liberalizzazione del mercato elettrico potrebbe quindi spingere l'Enel a cambiare strategia, evitando l'uscita”, spiegano da WebSim Intermonte.
Secondo i calcoli della sim, l’Argentina rappresenta un “Paese marginale per Enel, con un contributo EBITDA pari a 217 milioni di euro nel 2022 (1% Gruppo) e negativo per 24 milioni nei nove mesi del 2023 (38 milioni nel 2022)”.
Da WebSim mantengono il giudizio ‘interessante’ sul titolo Enel, con target price di 7,8 euro rispetto ai 6,63 euro di questa mattina (-1,70%).
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