Enel rinuncia al dividendo della controllata russa
La necessità di porre attenzione sulla “stabilità finanziaria” ha spinto la società russa a cancellare i dividendi, provocando forti vendite sul titolo quotato a Mosca.
No al dividendo di Enel Russia
L’aggiornamento della guidance di Enel Russia esclude il pagamento del dividendo sull’esercizio 2022, nonostante i buoni risultati del 2021.
La decisione non è collegata all’invasione russa in Ucraina, in quanto già definita nella guidance prima dell’avvio del conflitto.
“Data l’attuale attenzione alla stabilità finanziaria”, si legge nel documento diffuso dalla società, “la distribuzione del dividendo nel 2022 non è prevista come da decisione del consiglio di amministrazione”.
La notizia aveva attirato forti vendite ieri alla borsa di Mosca, dove le azioni di Enel Russia crollavano del 25%, mentre il calo prosegue ancora questa mattina con un -2%.
La guidance
Il 2021 si è chiuso con una crescita del 10% dei ricavi anno su anno per Enel Russia, arrivati a 48 miliardi di rubli, grazie all’aumento dei prezzi e alla forte ripresa della domanda che hanno compensato i forti rincari dei costi dei combustibili per alimentare le centrali.
L’esercizio si è chiuso con un calo sia per l’utile netto ordinario (-12,5% a 3,9 miliardi di rubli) che per l’Ebita, a 7,8 miliardi di rubli (-12,9%).
Ipotesi di provvedimenti sui costi dell’energia
Enel resta al centro dell’attenzione in Italia dopo i diversi articoli di stampa sul tema dei costi energetici affrontati dal governo.
Secondo gli analisti di Equita Sim, tra le ipotesi in discussione ci sarebbe una semplificazione delle procedure autorizzative per le rinnovabili, con la possibilità di eliminare l’autorizzazione ambientale (VIA), sostituendola con un iter semplificato per il fotovoltaico a terra con una relazione asseverata che indica l’assenza di vincoli paesaggistici.
Tra le altre possibilità c’è l’ipotesi che le normative semplificate abbiano prevalenza sulle prescrizioni degli strumenti urbanistici, edilizi e ambientali contrastanti, consentendo una forte accelerazione degli attuali 1/1.2GW per anno ai 7-8GW annui richiesti per il raggiungimento dei target europei.
Dal Sole 24 Ore ipotizzano un tetto al prezzo del gas a livello comunitario a 150 €/MWh, considerato da Equita solo marginalmente utile alla riduzione dei costi energetici.
Enel scelta da Equita
Da Equita Sim ritengono l’ulteriore semplificazione per le rinnovabili l’unico elemento di novità rispetto a quanto già emerso nelle scorse settimane.
La semplificazione potrebbe favorire gli investimenti di Enel, a cui si aggiungerebbero Erg, Alerion e Falck, oltre a Iren e A2A nel settore rinnovabili, indicano gli analisti dell’istituto.
Inoltre, dalla sim milanese evidenziano come il piano strategico presentato a novembre scorso e i preliminari pubblicati a febbraio siano in linea con le attese e le guidance.
I target sul 2022, specificano da Equita, hanno una buona visibilità considerate le coperture, il recupero delle valute in America Latina e alcuni miglioramenti regolatori che compensano il minor margine retail per i prezzi elevati e l’idro negativo in Europa.
Equita SIM conferma la view positiva su Enel, ritenendo che il suo profilo sia attraente e mantenendo così una raccomandazione ‘buy’, con un prezzo obiettivo a 8,4 euro.
A Piazza Affari, intanto, il titolo Enel guadagna oltre il 2%, in linea con l’andamento positivo del Ftse Mib, con un massimo toccato a 6,32 euro dopo circa due ore di contrattazioni.
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