Enel si avvia alla cessione del 50% in OpenFiber a Macquarie

17/09/2020 07:00
Enel si avvia alla cessione del 50% in OpenFiber a Macquarie

Resta da capire se l’altro soggetto proprietario del restante 50%, Cdp, è favorevole all’ingresso del fondo australiano con una quota così rilevante. Anche il governo segue il dossier. Il ministro Gualtieri convoca Starace.

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Enel, Macquaire presenta l’offerta per il 50% in OpenFiber

Si terrà oggi il cda di Enel per valutare l’offerta del fondo Macquarie Infrastructure and Real Assets per l'acquisto di tutto o parte della quota del 50% detenuta dalla società guidata da Francesco Starace in Open Fiber.

Ieri il fondo infrastrutturale australiano ha presentato l'offerta vincolante per cui, secondo indiscrezioni, valuterebbe la quota di Enel in OF sopra i 7 miliardi di euro. Questa mattina Il Messaggero ha parlato di 8 miliardi in termini di EV.

I timori di Cdp e del governo

Resta da capire se l’altro soggetto proprietario del restante 50%, Cdp, è favorevole all’ingresso del fondo australiano con una quota così rilevante. Le opzioni a disposizione del finanziatore pubblico sono due: esercitare il diritto di prelazione sulla restante quota di OpenFiber (arrivando al 100%) o detenere soltanto la maggioranza assoluta (ossia 50% + 1 azione) della società.

Ieri il ministro delle Finanze Roberto Gualtieri avrebbe convocato il Ceo di Enel, Francesco Starace per fare il punto sulla situazione della rete. C’è infatti una clausola nel MoU firmato da Tim e Cdp per la creazione della rete unica: Cdp deve detenere la maggioranza assoluta di OpenFiber. Con Macquarie in posizione di parità potrebbero quindi esserci ricadute sulla creazione della newco per la banda larga AccesCo. Il 31 agosto i due cda di Tim e Cdp hanno portato a termine gli accordi per la creazione di un operatore nazionale della fibra ottica.

Enel passa di mano a 7,40 euro nel giorno del Cda

Il titolo Enel dopo un avvio in positivo (intorno alle 10 era in guadagno dell’1,48% a quota 7,48 euro) ha iniziato a cedere a metà mattina sulla scia delle indiscrezioni secondo cui l’Antitrust europea potrebbe opporsi alla creazione di una società unica per la rete a banda larga controllata da Telecom Italia.

Alle 12 il titolo passa di mano a 7,40 euro, in calo del 2,24%.

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