Eni a caccia della sua quinta seduta utile consecutiva
Il titolo della società continua a essere favorito dalla corsa dei prezzi del petrolio e il prossimo catalizzatore saranno i risultati del primo trimestre in agenda nella seconda metà di aprile.
Eni in evidenza
Inizia positivamente la seduta a Piazza Affari per il titolo Eni, negli ultimi giorni in evidenza grazie al rialzo dei prezzi del petrolio.
Questa mattina il titolo della società petrolifera tocca i 15,228 euro, tornando così ai livelli di inizio gennaio 2024, dopo quattro sedute terminate positivamente che gli hanno permesso di aggiungere il 4%.
Resta negativo (-2%) il bilancio per Eni in questo 2024, anche se negli ultimi 12 mesi ha guadagnato il 14%.
Il balzo del petrolio
A sostenere le azioni Eni in questi giorni è stato il balzo dei prezzi del petrolio, arrivati ai massimi degli ultimi 5 mesi, con il Brent vicino a quota 90 dollari. Da inizio anno, la crescita è stata di 15 dollari al barile, mentre questa mattina entrambi i benchmark prendono fiato e restano intorno la parità (WTI a 85 dollari).
Tra le cause di questa crescita ci sono le crescenti tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medio Oriente, accentuate dall’attacco israeliana all’ambasciata iraniana in Siria di questi giorni.
Resta il deficit produttivo a causa dei tagli volontari effettuati dai paesi aderenti all’Opec e ai suoi alleati (OPEC+), mentre la domanda sta aumentando a seguito della resilienza economica mostrata dai dati economici di Stati Uniti e Cina.
Le decisioni dell’OPEC+
A questi elementi si è aggiunta la conferma dei tagli alle forniture di 2,2 barili al giorno fino a giugno decisa ieri alla fine della riunione dell’OPEC+.
Il Comitato ministeriale congiunto di monitoraggio (JMMC), il comitato dell’OPEC+ che monitora gli sviluppi del mercato petrolifero e i tagli alla produzione del gruppo, ha tenuto ieri una breve riunione e, come previsto, non ha raccomandato ai ministri dell’OPEC+ di modificare gli attuali livelli di tagli alla produzione di petrolio.
Il comitato ha aggiunto di accogliere con favore gli impegni dell'Iraq e del Kazakistan a raggiungere la piena conformità con i tagli annunciati.
La view degli analisti
Gli analisti di WebSim Intermonte indicano come prossimi catalizzatori per il titolo Eni i risultati del primo trimestre 2024 in uscita il 24 aprile e la potenziale conclusione dell’accordo con Ithaca Energy (combinazione con le attività di ENI nel Regno Unito).
“Con il completamento a metà marzo del piano di riacquisto di azioni da 2,2 miliardi di euro, segnaliamo anche la possibilità che il governo possa procedere alla vendita di una quota del 3-4% del capitale, come parte del processo di privatizzazioni pianificato”, scrivono dalla sim.
Sulla base di questa analisi, da WebSim hanno “aumentato le stime per riflettere l'aumento dei prezzi del petrolio e le ipotesi sui margini di raffinazione” e “aggiornato i numeri delle azioni proprie in circolazione, dopo l'annullamento, avvenuto il 25 marzo 2024, dei 91,45 milioni di azioni proprie acquistate nell'ambito della seconda tranche del programma di riacquisto 2023-24. Ciò si traduce in una revisione al rialzo di circa il +14% dell’eps 2024/25”.
“Sulla base delle nostre nuove proiezioni, abbiamo alzato il nostro prezzo target da 15,50 a 18 euro” e “la raccomandazione passa da ‘neutrale’ a ‘interessante’”, concludono gli esperti.
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