Eni, accordo con Eip: gli svizzeri entrano in Plenitude

Il fondo arriverà al 9% della controllata della società italiana e gli analisti ritengono che l’operazione potrebbe facilitare il processo di quotazione in borsa di Plenitude.

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Eni, Plenitude e Eip

Luci accese su Eni in apertura di Piazza Affari dopo l’annuncio dell’accordo per l’ingresso nel capitale di Plenitude di Energy Infrastructure Partners (Eip), fondo svizzero specializzato nell’individuare investimenti negli asset energetici.

L’intesa prevede l’ingresso del fondo svizzero con circa il 9% della controllata Eni attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale fino a 700 milioni, corrispondente ad un ‘equity value’ di Plenitude post money di circa 8 miliardi di euro e a un ‘enterprise value’ dell’intera società di oltre 10 miliardi, compreso il debito.

In particolare, le parti hanno concordato che l'importo iniziale dell'aumento di capitale è di 0,5 miliardi, con l'opzione per EIP di salire a 0,7 miliardi entro l'inizio del 2024.

Rothschild ha assistito gli svizzeri di Energy Infrastructure Partners nell’operazione.

Catalyst positivo per il titolo

A Piazza Affari, intanto, il titolo scambia sopra la parità (+0,15%) nel primo quarto d’ora di scambi, toccando i 15,248 euro per azione.

Gli analisti di Equita Sim segnalano che “la vendita della quota di minoranza facilita la valutazione nella fase del processo di quotazione che era stato bloccato nel 2022 per le condizioni di mercato”.

“Il modello satellitare di Eni prevede la creazione di entità indipendenti (come Plenitude e Sustainable Mobility) e che possono essere valorizzate tramite cessioni di quote di minoranza liberando risorse per accelerare la transizione energetica”, satelliti che “possono mostrare valorizzazioni superiori a quelli di Eni e permetterebbero l’ingresso di investitori a cui è preclusa la partecipazione nel settore oil & gas”, spiegano dalla sim.

“Continuiamo a ritenere che il processo di valorizzazione possa essere un catalyst positivo" sul titolo in quanto Plenitude otterrebbe un multiplo almeno high-single digit Ev/Ebitda rispetto ai 3 di Eni”, concludono da Equita.

Operazione “ottima”

“Siamo entusiasti di lavorare a fianco di Plenitude per contribuire alla crescita della Società, alla creazione di valore per tutti gli stakeholder e al percorso di transizione energetica globale”, dichiara Roland Dorig, Founder and Managing Partner di Eip.

Si tratta di “un’ottima operazione”, spiega Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, con la quale viene "esplicitato il valore di Plenitude, ne rafforziamo la struttura finanziaria per supportare ulteriormente la sua transizione energetica e il suo percorso di crescita e stabiliamo una partnership di lungo termine con un investitore finanziario di primario livello internazionale in grado di contribuire alla ulteriore creazione di valore da parte di Plenitude”, oltre a migliorare “ulteriormente la struttura del capitale di Eni, riducendo il leverage netto consolidato e rafforzando la base patrimoniale”.

Il risultato appare “fondamentale nello sviluppo del nostro modello satellitare, un'iniziativa strategica chiave volta a valorizzare i nostri business ad alto potenziale, creando le condizioni per una crescita indipendente, garantendo l’accesso a nuove risorse finanziarie e dando evidenza del loro valore di mercato”, aggiunge il manager.

“Abbiamo compiuto un importante passo avanti nella valorizzazione di una delle nostre società strategiche che, insieme alla nostra società per la mobilità sostenibile Enilive, è focalizzata sulla commercializzazione di prodotti sempre più decarbonizzati e sull’abbattimento delle emissioni Scope 3 nel nostro percorso di transizione energetica”, conclude Descalzi.

Gli obiettivi di Plenitude

Plenitude è detenuta attualmente al 100% da Eni e la sua attività integra la produzione da rinnovabili, la vendita di energia e soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici, stabilendo così un track record di solidi risultati operativi e finanziari.

Attualmente energia a circa 10 milioni di clienti europei nel mercato retail con l’obiettivo di raggiungerne oltre 11 milioni entro il 2026 e prevede di realizzare oltre 7 Gw di capacità rinnovabile installata entro il 2026 e 15 Gw al 2030 - rispetto ai 2,2 Gw di fine 2022, oltre ad avere, entro il 2026, oltre 30.000 punti di ricarica per veicoli elettrici installati.

L’Ebitda di Plenitude è prevista triplicare nel periodo 2022-2026, raggiungendo 1,8 miliardi di euro.

Se l’ingresso di Eip risulta “in linea con la strategia di creare valore per tutti i nostri stakeholder e attribuisce alla Società un benchmark di valutazione”, sottolinea Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude, l’accordo arriva in un anno particolarmente importante per noi, in cui abbiamo alzato i nostri target di Ebitda 2023 del 30% a circa 0,9 miliardi di euro, con una previsione di triplicarlo nel periodo 2022-2026”.

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