Eni alza outlook 2024 e dividendo


La società ha rivisto al rialzo le sue previsioni operative e finanziarie per l’esercizio 2024, oltre a decidere una maggiore remunerazione per i propri azionisti e un incremento del suo programma di acquisti di azioni proprie.


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Luci su Eni

Eni protagonista a Piazza Affari dopo la diffusione dei risultati del primo trimestre 2024 arrivata questa mattina prima dell’apertura della borsa.

Il titolo del Cane a sei zampe apre in positivo (+1%) la seduta della borsa di Milano per poi virare in negativo dopo pochi minuti, scambiando così in un range compreso tra 15,378 e 15,76 euro.

Resta intorno la parità la performance del titolo nel corso di questo 2024, mentre nel corso degli ultimi 12 mesi ha messo a segno una crescita dell’11% rispetto all’aprile 2023, quando scambiava a 13,82 euro.

Alzate le previsioni

La società ha aggiornato le sue previsioni operative e finanziarie per l’esercizio 2024, vedendo al rialzo a oltre 14 miliardi euro l’Ebit proforma adjusted e il flusso di cassa adjusted prima della variazione del circolante.

A questo punto, il gruppo conferma la stima di produzione annua di idrocarburi in un intervallo di 1,69 – 1,71 milioni di boe/g. Per la divisione Global Gas & Lng Portfolio, la società conferma la previsione di Ebit proforma adjusted di 0,8 miliardi, così come, per quanto riguarda Enilive e Plenitude, convalida la previsione di Ebitda proforma adjusted di 1 miliardo per ciascun business.

A fine 2024 Eni si aspetta una capacità installata di energia rinnovabile a 4 GW, più circa 2 GW di progetti organici in costruzione, mentre gli investimenti organici complessivi sono attesi a circa 9 miliardi, in linea con la previsione originaria. Includendo gli attesi sviluppi del piano di dismissioni, gli investimenti al netto degli incassi sono attesi nell’intervallo 7-8 miliardi, confermando la previsione originaria.

I risultati del primo trimestre 2024

Il trimestre della società si è chiuso con un utile netto adjusted pari a 1,58 miliardi di euro, superiore a 1,56 miliardi previsto dal consensus fornito dalla stessa Eni, e con un utile operativo proforma adjusted di 4,12 miliardi, mentre l’utile netto di 1,2 miliardi risulta in calo del 49% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Sul risultato ha pesato uno scenario caratterizzato “dalla flessione dei prezzi del gas naturale (-50% rispetto ai primi tre mesi 2023)”, sottolinea la nota della società, mentre “il prezzo del greggio di riferimento Brent è stato stabile a 83 dollari al barile”.

Il flusso di cassa a costi di rimpiazzo adjusted (prima delle variazioni del circolante), aggiunge il gruppo in una nota, si attesta a 3,9 miliardi. La produzione di idrocarburi è aumentata del 5% a 1,74 milioni di boe/g per effetto dell'acquisizione di Neptune Energy, incluse le attività in Norvegia acquisite da Var Energi, dell'entrata a regime del progetto Baleine in Costa d'Avorio e del Mozambico.

Aumentano buyback e dividendo

I risultati spingono il management a decidere un aumento del piano di acquisto di azioni proprie a 1,6 miliardi dai precedenti 1,1 miliardi, rappresentando un incremento del 45% rispetto a quanto annunciato nel Capital Market Update di marzo.

La variazione risulta in linea con la politica di remunerazione che attribuisce il 30-35% del flusso di cassa da attività operativa attraverso dividendi e buyback e che prevede di destinare all’acquisto di azioni proprie fino al 60% dei flussi di cassa incrementali rispetto alle previsioni del management, e soggetta all’approvazione dell’assemblea il prossimo 15 maggio 2024 di un piano di acquisto fino a 3,5 miliardi.

Assemblea che dovrà valutare anche la proposta di dividendo 2024 di 1 euro per azione, cifra che rappresenta un aumento del 6% rispetto al 2023, con pagamento in quattro tranche a partire da settembre 2024. Come deliberato dal cda lo scorso 4 aprile, l’ultima rata trimestrale del dividendo 2023 di 0,23 euro per azione sarà pagata il prossimo 22 maggio.

Risultati “eccellenti”

Di risultati finanziari “eccellenti” parla Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, sottolineando “l’incremento della produzione del 5% derivante dal settore E&P e dalla continua crescita di Plenitude ed Enilive”.

“I 4,1 miliardi di Ebit proforma adjusted del trimestre si traducono in 1,6 miliardi di profitti netti” e “il flusso di cassa operativo al netto delle variazioni del circolante è stato di 3,9 miliardi, il doppio della spesa per investimenti organici, consentendoci di mantenere il leverage di 0,23 ben all'interno del nostro intervallo obiettivo, nonostante l'esborso per l'acquisizione di Neptune Energy”, prosegue il manager.

“Questi risultati, insieme all'esecuzione efficiente dei nostri programmi di crescita nell'upstream e di sviluppo profittevole dei business legati alla transizione energetica, nonché alla cattura delle fasi favorevoli dello scenario, segnano una traiettoria di superamento delle previsioni economico-finanziarie di budget”, conclude Descalzi.

Dati migliori delle attese secondo analisti

Numeri che convincono gli analisti di Equita Sim, secondo i quali il primo trimestre di Eni si è rivelato “migliore delle attese”, ritenendo che “il set di risultati abbia implicazioni positive per il titolo, grazie all’incrementato buyback, e per le stime, grazie all’outlook pi forte (in parte gi incluso nelle nostre stime ma non in quelle di consensus)”.

Sulla stessa linea gli esperti di WebSim Intermonte, i quali parlando anche loro di “dati migliori delle attese”, aggiungendo che “è apprezzabile il miglioramento della guidance 2024 a 14 miliardi di euro rispetto a 13 miliardi di euro precedenti”.

“L'EBIT adjusted risulta di 3,027 miliardi rispetto alle nostre previsioni di 2,558 miliardi e previsioni di consensus a 2,780 miliardi”, così come “l’utile netto adjusted risulta a 1,582 miliardi rispetto alle nostre previsioni di 1,425 miliardi e previsioni di consensus a 1,560 miliardi”, concludono da WebSim, confermando la loro view positiva: giudizio ‘interessante’ sul titolo Eni, con target price a 18 euro.

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