Eni, ceduti asset in Alaska

La società ha venduto due giacimenti di petrolio nel Paese statunitense, operazione che rientra nella strategia del gruppo orientata alla crescita e che punta a realizzare un afflusso netto di portafoglio di 8 miliardi di euro entro il 2027.

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La cessione degli asset di Eni

La strategia di cessione di Eni continua e la società italiana ha annunciato questa mattina la vendita del 100% dei propri asset in Alaska. In particolare, il gruppo ha siglato un accordo vincolante con Hilcorp, una delle maggiori società private statunitensi operanti nel Paese, la quale acquisterà i giacimenti di Nikaitchuq, situato offshore nella regione del North Slope, e Oooguruk nel Mare di Beaufort.

Eni non ha comunicato il valore della vendita in quanto questo sarà reso noto al closing, soggetto all’autorizzazione delle competenti autorità locali e regolatorie.

L’operazione risulta “in linea con la strategia Eni di ottimizzazione delle attività upstream tramite un ribilanciamento del proprio portafoglio e la dismissione di asset non strategici”, spiega la nota pubblicata dalla società.

I giacimenti

Attualmente Eni è operatore in 27 blocchi di esplorazione e sviluppo e partecipa in 1 blocco in Alaska e i due giacimenti oggetto della vendita hanno avuto una produzione complessiva nel 2023 pari a circa 20kboed in quota Eni, circa l’1,2% della produzione complessiva Eni (1,700kboed).

“Secondo le nostre stime la valutazione degli asset potrebbe essere nell’ordine di 600-700 milioni di euro”, calcolano gli analisti di WebSim Intermonte che su Eni mantengono un giudizio ‘interessante’ con target price di 18 euro rispetto ai 14,32 euro di questa mattina (+0,50%).

La strategia

Nell'ambito del suo quadro finanziario a sostegno della propria strategia distintiva orientata alla crescita, Eni si è impegnata a realizzare un afflusso netto di portafoglio di 8 miliardi di euro, front-end loaded, nell'arco del Piano 2024-27.

La società prevede che i proventi derivino da tre fonti principali: l’ottimizzazione del portafoglio Upstream, la diluizione dell’elevata partecipazione azionaria nelle scoperte esplorative e l'accesso a nuovi bacini di capitale attraverso la sua strategia satellitare per sostenere la crescita dei suoi business legati alla transizione, confermando al contempo i progressi nella creazione di valore.

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