Eni, confermato Descalzi mentre il crollo del greggio affonda il titolo

21/04/2020 11:15
Eni, confermato Descalzi mentre il crollo del greggio affonda il titolo

Il governo conferma l'ad Descalzi mentre sulla società pesa ancora il crollo dei prezzi del petrolio

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La conferma dell'ad Descalzi

Le trattative all'interno del governo si sono concluse con la conferma dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, oltre che con la nomina di Luisa Calvosa a presidente del gruppo.

Descalzi, dunque, verrà riproposto all'assemblea dei soci nonostante le accuse nei suoi confronti in alcune vicende giudiziarie. Nel dettaglio, Descalzi resta sotto accusa nel processo a Milano per la presunta tangente che Eni avrebbe versato nel 2011 in Nigeria per un totale di 1 miliardo e 92 milioni di dollari, quando era vice di Scaroni. Inoltre, su Descalzi pesa l'accusa di conflitto di interesse per gli appalti affidati a società riconducibili alla moglie, Marie Magdelene Ingoba, per un giro di affari totale di 300 milioni di dollari.

A Piazza Affari, intanto, il titolo Eni resta ancora sotto pressione fino ad arrivare a cedere oltre il 4%, dopo che la seduta di ieri si era chiusa con un calo dell'1,7%, con le azioni scambiate a 8,08 euro. Continua, dunque, l'impatto del calo del prezzo del petrolio sul titolo Eni, con la giornata di oggi che vede il greggio scendere a 16 dollari al barile.

Attesa per la trimestrale Eni

Il prossimo 23 aprile verrà presentato il bilancio di Eni relativo ai primi tre mesi dell'anno. Gli analisti di Equita Sime si attendono “un primo trimestre 2020 in deciso indebolimento, principalmente dovuto al calo dei prezzi degli idrocarburi”, prevedendo anche un calo della produzione pari all'1% su base annua per la discesa dei volumi in Libia, Italia e per la vendita dell'Ecuador.

“Ci attendiamo, inoltre, una imposizione fiscale in crescita dato l'indebolimento dei prezzi del greggio e del gas”, un 'ebitda adjusted del gruppo in calo del 48% a 1,2 miliardi e un risultato netto si è attestato a 294 milioni, in ribasso del 70%.

Da Banca Akros, inoltre, ricordano che “Eni “ridurrà il Capex del 2020 di circa 2 miliardi di euro, per un valore equivalente al 25% del Capex totale preventivato, mentre l’opex (ovvero la spesa operativa) sarà tagliata di 400 milioni di euro circa. Per il 2021, Eni stima un taglio del Capex (che sono spese in conto capitale) di 2,5-3 miliardi di euro circa, pari al 30-35% del Capex pianificato per lo stesso anno nel piano industriale”.

Il giudizio degli analisti

Da Equita Sim continuano "ad essere cauti sul settore” sul quale restano “sottopeso”, mentre “i titoli che preferiamo nel segmento sono ENI, Galp che grazie a bilanci solidi e basso livello di breakeven possono sopportare meglio la debolezza del periodo".

Dalla Sim milanese, inoltre, hanno ridotto le previsioni di utile per azioni di Eni dell'intero 2020 del 2%, ma confermato il 'buy' sulle azioni di Eni, stimando un target di prezzo a 12 euro. “Riteniamo che il titolo sconti un prezzo del greggio di lungo periodo di 35-40 dollari al barile”, hanno spiegato gli esperti.

Da Banca Akros confermano il rating 'buy' sul titolo e il target price a 11,50 euro, mentre analisti di Jefferies hanno tagliato Eni da buy a hold con target price di 8,05 euro.

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: ENI.MI
Isin: IT0003132476
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