Eni cresce nel I trimestre (ma meno delle aspettative). Il cda annuncia la strategia post-fusione retail e rinnovabili


Eni chiude i primi tre mesi dell’anno con un utile a 270 milioni (cinque volte lo stesso periodo 2020). Ma il consensus puntava a 440 milioni. In occasione dei conti il cda ha annunciato l’avvio di un progetto strategico per la valorizzazione della nuova business unit Eni Gas & Luce e Renewables. Le opzioni in esame, come detto, comprendono la quotazione in borsa tramite un'offerta pubblica iniziale (Ipo), oppure la cessione o lo scambio di una quota di minoranza.


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La società energetica bene nel I trimestre ma sotto il consensus

Eni chiude il primo trimestre in utile ma con numeri inferiori al consensus. Intanto si prepara a vendere una quota di minoranza nella business unit attiva nelle rinnovabili o, in alternativa, di portare in Borsa, una nuova entità formata da attività nelle rinnovabili e nella vendita di servizi luce e gas. Il cda di ieri ha anche ripreso le fila del discorso relativo al buyback (in base all’andamento dei costi del petrolio) e alla distribuzione del dividendo.

I numeri

Nei primi tre mesi, l’utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) si attesta a 270 milioni di euro, pari a quasi cinque volte quello conseguito nel primo trimestre 2020, grazie al forte recupero del prezzo del Brent cresciuto del 21% nello stesso periodo, ma inferiore al consensus per 440 milioni. Mentre l'Ebit adjusted è stato pari a 1,3 miliardi, in crescita del 171% rispetto al quarto trimestre 2020 a parità di produzione (1,7 milioni barili/giorno).

La produzione d'idrocarburi del primo trimestre raggiunge quota 1,7 milioni di barili/giorno in calo di circa il 5% rispetto al primo trimestre 2020 (al netto dei tagli Opec+, dell'effetto prezzo positivo dei PSA e del portafoglio).

Lo scenario sfavorevole legato alla raffinazione e vendita di prodotti petroliferi ha inciso sul risultato operativo adjusted in perdita di 159 milioni nel trimestre in netto peggioramento rispetto al trimestre di confronto.

Infine, l'utile operativo adjusted Egl, Power & Renewables è pari a 202 milioni nel trimestre (+6% rispetto al periodo di confronto) nonostante lo scenario ancora recessivo dell'economia italiana.Sull’anno il gruppo conferma la produzione di idrocarburi (1,7 milioni di barili/giorno). A fine luglio, l'aggiornamento della previsione del Brent di riferimento 2021 contribuirà alla determinazione della componente variabile del dividendo e della possibile riattivazione del buy-back (a partire da 56 dollari al barile).

Al via il progetto di quotazione o cessione della business unit Eni gas & luce e renewables

Il Cda della società energetica ha anche approvato l’avvio di un progetto strategico per la valorizzazione della nuova business unit Eni Gas & Luce e Renewables. Le opzioni in esame, come detto, comprendono la quotazione in borsa tramite un'offerta pubblica iniziale (Ipo), oppure la cessione o lo scambio di una quota di minoranza.

Obiettivo: massimizzare la creazione di valore ampliando l’offerta di servizi, infrastrutture ed energia verde direttamente alla clientela retail, anche alla luce del previsto aumento della capacità rinnovabile installata. Entro il 2025 la nuova società dovrà sviluppare una capacità di generazione elettrica da fonte rinnovabile superiore a 5 GW, con un Ebitda complessivo previsto in crescita da 600 milioni del 2021 a oltre 1 miliardo nel 2025. Il progetto si inserisce nell’ambito dell’obiettivo Net-Zero Carbon al 2050.

Titolo in affanno a fine mattinata

Alle 12 il titolo si muove in negativo dello 0,73% a 10,132 euro. Secondo Intesa Sanpaolo i conti trimestrali sono stati in linea alle attese, ma inferiori al consensus. Gli esperti vedono questi risultati come neutrali/negativi per il titolo, mentre sono positivi in termini di generazione di cassa e confermano rating Hold e target price di 9,9 euro. Anche Kepler Cheuvreux conferma la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 13,5 euro. I conti del primo trimestre, spiegano gli analisti, sono stati inferiori alle attese a livello di Ebit, ma il cash flow operativo sottostante è in linea. Su quest’ultima componente la guidance per il 2021 è «appena sotto le nostre stime», concludono gli esperti.

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