Eni delude le attese ma conferma il dividendo
La società petrolifera ha segnalato un 2019 in flessione ma resta ottimista per il futuro nonostante lo “scenario decisamente negativo” a causa dei bassi prezzi del petrolio
I risultati di Eni e il calo in borsa
Ancora una giornata difficile a Piazza Affari, che vede Eni tra i protagonisti dopo la diffusione dei dati relativi al 2019 avvenuta ieri a mercati chiusi. A Piazza Affari, il titolo della società petrolifera arriva a cedere oltre il 3%, sulla scia delle vendite che si sono abbattute sui mercati a causa del perdurare della crisi legata al coronavirus.
Eni ha comunicato un 2019 con risultati in flessione, con il quarto trimestre inferiore alle attese. L’esercizio annuale, infatti, si è chiuso con un utile operativo adjusted in calo del 24% a/a, scendendo a 8,6 miliardi di euro, mentre maggiore è stato il crollo dell’utile netto adjusted, segnando un -37% a/a (2,8 miliardi di euro).
Il quarto trimestre è stato caratterizzato da una produzione giornaliera di 1,921 milioni di barili al giorno, inferiore alle attese del consensus (1,925 milioni). Inoltre, crollano anche l’utile operativo adjusted (-40%) e quello netto (-62%), entrambi inferiori alle attese degli analisti.
Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,86 euro per azione, comprensivo di 0,43 euro già distribuito a settembre. La proposta verrà messa all’ordine del giorno dell’assemblea degli azionisti prevista per il 13 maggio prossimo e, in caso di approvazione, lo stacco della cedola avverrà il 18 maggio.
"Nel 2019 abbiamo conseguito risultati eccellenti, nonostante lo scenario decisamente negativo, caratterizzato da discontinuità geopolitiche e da uno scenario prezzi certamente meno favorevole rispetto al 2018”, dichiarava l’Ad del gruppo, Claudio Descalzi, il quale ha spiegato che il risultato è stato ottenuto “grazie alla strategia perseguita negli ultimi anni che ci ha consentito di crescere e di rafforzare la nostra resilienza".
I piani strategici e le previsioni per il futuro
Il gruppo ha anche annunciato il Piano strategico di lungo termine al 2050 e il Piano d’azione 2020 – 2023. Nel lungo termine Eni prevede una crescita della produzione upstream a un tasso annuo del 3,5% fino al 2025, per poi subire un calo a causa principalmente della componente olio. Inoltre, la produzione del gas al 2050, prevedono dal gruppo, costituirà circa l’85% della produzione totale.
Per quanto riguarda il periodo 2020-2023, Eni prevede investimenti di circa 32 miliardi di euro e un aumento della generazione di cassa con un free cash flow organico cumulato 2020-2023 a 23 miliardi di euro.
Inoltre, il board ha previsto un dividendo pari a 0,89 euro per azione, segnando una crescita del 3,5% a/a e una manovra di buyback da 400 milioni.
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