Eni, Descalzi conferma obiettivo quotazione di Enilive e Plenitude

L’amministratore delegato punta ancora ad un’IPO per entrambe le società, valutate oltre 20 miliardi ciascuna, anche se non ha indicato dei tempi precisi per lo sbarco a Piazza Affari.

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Eni e la quotazione di Enilive e Plenitude

Quotazione a Piazza Affari. È ancora questo l’obiettivo che l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, vede per le controllate Enilive e Plenitude, ribadito ieri nel corso dell’evento Energy Summit organizzato dal Sole 24 Ore.

Descalzi spiegava che la società punta per Enilive a “finalizzare questa valorizzazione e speriamo di farlo brevemente" con la cessione di una quota di minoranza a KKR tra il 20% e il 25%, "che porterebbe Enilive allo stesso livello di Plenitude".

Per il numero uno di Eni si tratta di avere "delle società che prima non esistevano, con dei business affogati in un'Eni molto più grossa mentre adesso sono basati sul retail come componente valore ma hanno anche bio e rinnovabili" e questo “vuol dire avere due società che da sole valgono più di 20 miliardi, quindi questo è un processo che speriamo vada avanti”.

Per quanto riguarda i passi successivi, questi “sono cercare di capire se c'è spazio per ancorarci a ulteriori partner strategici, visto che c'è una domanda molto alta e questa potrebbe essere una cosa che facciamo e dobbiamo valutarla anche con i nuovi partner”, ha aggiunto il manager: “altri potenziali partner potrebbero cercare di entrare nel capitale di Plenitude Capital, ma l'obiettivo è un'IPO per entrambe le società”.

La view degli analisti

Gli analisti di WebSim Intermonte sottolineano come dalle parole di Descalzi non sia arrivata “nessuna indicazione sull’orizzonte temporale” della strategia legata alla quotazione delle due unità.

In merito al deal su Enilive con KKR, “ricordiamo che a fine luglio Eni ha firmato un accordo temporaneo di esclusiva col fondo statunitense volto all’implementazione della fase di due diligence e al completamento della stesura della documentazione per la cessione di una quota di partecipazione in Enilive tra il 20% e il 25%, sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 miliardi e 12,5 miliardi di euro (multiplo implicito EV/EBITDA 2024 pari a 11,5 -12,5 volte), superiore rispetto alla valutazione da noi utilizzata a circa 8,5 miliardi”, calcolano dalla sim che sul titolo del gruppo mantengono un giudizio ‘interessante’, con target price di 18 euro.

Titolo in rosso

Oggi, intanto, il titolo Eni apre la seduta in rosso al pari di tutto il settore energetico, indebolito dal calo del 2% dei prezzi del petrolio: il Brent scende a 70,28 dollari e il greggio WTI scambia a 68,18 dollari al barile.

Il calo del 2,5% del titolo Eni porta le sue quotazioni a 13,592 euro, mentre Saipem era arrivata a cedere oltre il 3% (1,9535 euro) e Tenaris perdeva l’1% (13,67 euro).

Le quotazioni del petrolio restano penalizzate da diversi fattori come la prospettiva che l'Arabia Saudita si appresti ad aumentare l'offerta e abbandonare l'obiettivo ufficiale di 100 dollari per il barile di greggio. A questo si aggiungono le ultime novità in Medio Oriente, dove permangono i rischi di escalation militare tra Israele e Libano, tanto che Stati Uniti, Unione europea, Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Qatar hanno chiesto un cessate il fuoco di 21 giorni al confine tra i due Paesi.

Inoltre, ieri il Kazakhstan ha annunciato l’aumento della sua produzione di barili di petrolio fino a 100 milioni di tonnellate (730 milioni di barili) entro il 2030.

Secondo Descalzi, il prezzo del petrolio potrebbe riprendersi con il Brent tornare a circa 80 dollari al barile nei prossimi mesi, mentre il gas naturale in Italia è visto dal manager “a 30 euro al megawattora”.

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