Eni, esclusiva a KKR per cessione quota di Enilive

Firmato l’accordo tra la società italiana e il fondo statunitense per la vendita di una quota compresa tra il 20 e il 25% della controllata ma Eni ha anticipato che potrebbe procedere ad un’ulteriore cessione visto il forte interesse riscontrato tra gli investitori.

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Intesa tra Eni e KKR su Enilive

Accordo fatto tra Eni e KKR per la cessione al fondo statunitense di Enlive, controllata della società italiana. L’intesa, di carattere temporaneo ed esclusivo, è finalizzata all’implementazione della fase di due diligence e al completamento della stesura della documentazione per la cessione di una quota compresa tra il 20 e il 25%, sulla base di una valutazione dell’azienda tra gli 11,5 e i 12,5 miliardi di euro.

Le due parti “sono determinate nella negoziazione dei termini di una potenziale transazione, la cui chiusura dipenderà dal raggiungimento di un accordo sulla documentazione definitiva”, spiega la nota diffusa questa mattina prima dell’apertura del mercato.

La cessione di questa quota, però, potrebbe non essere l’ultima, visto “il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali”, che “potrebbe portare alla successiva cessione di un’ulteriore quota fino al 10% di Enilive”, aggiunge la nota.

La notizia ha permesso al titolo di Eni di aprire positivo la seduta odierna a Piazza Affari, segnando una crescita superiore all’1% e toccando un massimo di 14,268 euro.

Il modello satellitare

Questo passo “rappresenta un nuovo esempio dello sviluppo della strategia del modello satellitare di Eni, volta ad attrarre capitale strategico da partner di valore sulla base di multipli attrattivi, finanziando la propria crescita e confermando il valore che la società sta creando nei propri nuovi business”, sottolinea il management di Eni.

Enilive è attiva nei settori della bioraffinazione, della produzione di biometano, delle soluzioni di smart mobility, compreso il carsharing Enjoy, e della alla commercializzazione e distribuzione di tutti i vettori energetici per la mobilità, anche attraverso le oltre 5.000 Enilive Station in Europa, dove è presente un’ampia offerta di prodotti che include carburanti da materie prime rinnovabili, disponibili sia in purezza, come HVOlution (olio vegetale idrogenato), che anche miscelati come il bio-GPL e il biometano.

I conti di Var Energi

Nel frattempo, sono arrivati i conti del secondo trimestre 2024 di Var Energi, società energetica quotata a Oslo e controllata da Eni. Il titolo ha aperto la seduta alla Borsa norvegese con una crescita del 2%, sfiorando quota 36 corone norvegesi.

La società ha chiuso il periodo con un total income di 1.940 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 1.436 milioni dello stesso trimestre 2023, anche se in calo rispetto a quello precedente. L'EBIT è stato pari a 992 milioni, anche in questo caso in crescita se paragonato ai 778 milioni dell'anno precedente, ma inferiori agli 1,04 miliardi di dollari previsti dagli analisti in un consensus fornito dalla società. L'utile netto è stato di 222 milioni rispetto ai 100 del primo trimestre 2024 e ai 98 del secondo 2023.

Per quanto riguarda il dividendo di 270 milioni di dollari (1,184 NOK per azione) per il secondo trimestre sarà distribuito il 6 agosto, mentre la guidance prevede una cedola di 270 milioni per il terzo trimestre del 2024, con una distribuzione di dividendi pari a circa il 30% del CFFO al netto delle imposte per l'intero anno.

“Siamo lieti di vedere un altro trimestre di delivery, con forti risultati operativi e finanziari”, dichiarava il CEO Nick Walker, evidenziando che “la produzione nella prima metà dell'anno è stata in media di 293mila barili di petrolio equivalente al giorno, nella fascia alta dell'intervallo guidato per il periodo. Sebbene i prezzi realizzati del gas siano stati mantenuti elevati rispetto a quelli spot, i costi operativi e le spese in conto capitale per l'intero anno si collocheranno nella fascia inferiore dell'intervallo previsto. Di conseguenza, continuiamo a fornire rendimenti interessanti e prevedibili per gli azionisti".

“Var Energi resta sulla buona strada per aumentare la produzione fino a circa 400 kboepd entro la fine del 2025, essendo uno dei centri E&P in più rapida crescita al mondo", ha concluso il manager.

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