Eni in recupero: utili a livello pre-Covid e ritorno al dividendo
La società petrolifera a comunicato i dati trimestrali e semestrali, risultati favoriti dal recupero dei prezzi delle materie prime, consentendo il pagamento al mercato del dividendo, previsto per la seconda parte dell'anno.
La trimestrale di Eni
Continua la stagione delle trimestrali anche a Piazza Affari, con Eni che ha diffuso i dati sulla sua performance prima dell'apertura dei mercati di oggi.
Il secondo trimestre di Eni ha visto un utile netto adjusted della società petrolifera di 0,93 miliardi (+1,6 miliardi), arrivati a 1,20 miliardi (+1,9 miliardi) nei primi sei mesi dell'anno e tornando così ai livelli pre-Covid. La società ha spiegato che i buoni risultati sono dovuti ad una migliore performance operativa e alla normalizzazione del tax rate. L'Ebit adjuste di gruppo ha visto un forte recupero a 2 miliardi nel secondo trimestre, mentre lo stesso periodo dell'anno precedente era stato visto in calo di 0,4 miliardi e di 3,4 miliardi a livello semestrale.
Il flusso di cassa operativo (ante capitale circolante al costo di rimpiazzo) di Eni è arrivato a 2,80 miliardi nel secondo trimestre a fronte di capex netti pari a 1,52 miliardi, mentre nel primo semestre questo è stato di 4,76 miliardi che ha finanziato capex netti di 2,91 miliardi. L’indebitamento finanziario netto ante Ifrs 16 è in forte riduzione: 10 miliardi, -1,5 miliardi dal 31 dicembre 2020.
“Nel secondo trimestre del 2021, Eni ha conseguito risultati eccellenti superando il consensus di mercato di tutti i business e confermando il progressivo trend di recupero già in atto da tre trimestri”, sottolineavano dal management di Eni.
“La performance del business e la selettività negli investimenti ci hanno consentito di generare nel primo semestre 2021 un rilevante free cash flow di €1,82 miliardi dopo il finanziamento degli investimenti organici”, aggiungevano.
La società presenterà i dati nel corso di una conference call webcast prevista per la giornata di oggi alle ore 14.
Le previsioni per il resto del 2021
Per quanto riguarda il prosieguo dell'anno, Eni prevede un cash flow operativo ante working capital “superiore a 10 miliardi assumendo 65 $/barile di Brent e un margine di raffinazione SERM leggermente negativo”.
Tutte le altre previsioni sull'anno rimangono confermate: “spending organico per investimenti di circa 6 miliardi, di cui circa 4,5 miliardi nell'E&P; target esplorativo annuale di circa 500 milioni di barili di scoperte; GGP: utile operativo adjusted quasi a breakeven, nonostante il peggioramento dello scenario; free cash flow 2021 atteso a circa 200 milioni; per Eni gas e luce & Renewables utile operativo adjusted a 350 milioni, cash flow operativo di circa 400 milioni; per il Downstream utile operativo pro-forma a circa 400 milioni”.
Il pagamento della cedola e l'andamento in borsa
Il Ceo di Eni, Claudio Descalzi, ha annunciato il pagamento della cedola. “I risultati finora conseguiti, i progressi nell’implementazione della nostra strategia e le previsioni sulla gestione ci consentono, allo scenario di riferimento Brent di 65 dollari/bbl, di riportare il dividendo 2021 al livello pre-Covid di 0,86 per azione, ed avviare un programma di buy-back da 400 milioni per i prossimi sei mesi. Come annunciato al mercato, il 50% del dividendo sarà distribuito a settembre”, spiegava il manager.
A Piazza Affari, intanto, il titolo Eni ha iniziato la seduta post conti con una crescita superiore all'1%, a 10,11 euro per azione, dopo poco più di un'ora dall'avvio delle contrattazioni.
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