Eni in rosso: il Mef cede a sconto parte della sua quota. JP Morgan alza il target price

Il Ministero riduce la sua quota al 2% ma considerando anche quella detenuta da Cassa Depositi e Prestiti lo stato mantiene oltre il 30% del capitale sociale del gruppo.
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Vendita quota Eni a sconto
Operazione lampo su Eni annunciata ieri dal Ministero dell’Economia e Finanza, con la cessione di circa il 2,8% del capitale sociale realizzata attraverso un‘Accelerated Book Building – ABB’ riservato ad investitori qualificati in Italia e Investitori istituzionali esteri.
La vendita è stata completata ad un prezzo pari a 14,855 euro, per un controvalore complessivo pari a circa 1,4 miliardi di euro, incorporando uno sconto dell’1,7% rispetto alla chiusura di ieri del titolo a Piazza Affari (15,112 euro). Secondo i dati del Tesoro, operazioni simili nel confronto globale hanno registrato nell'ultimo anno uno sconto medio del 5%. Quello offerto dal Mef è il secondo più basso del periodo a livello internazionale. In Italia il recente collocamento di una quota di Mps a marzo è avvenuto con uno sconto del 2,49%.
Il titolo ha reagito immediatamente e questa mattina apre in rosso (-2%) scendendo sotto il prezzo di vendita, ad un minimo toccato a 14,6 euro. Peggiora, dunque, la performance delle azioni Eni in questo 2024, con il calo che a questo punto arriva a toccare il 5% rispetto ai 15,56 euro di inizio gennaio.
Nel frattempo, JP Morgan ha alzato il target price sul titolo a 19,5 euro.
Dettagli sulla vendita
Con la cessione di questa quota, pari a 91.965.735 azioni ordinarie, il Mef scende dal 4,8% al 2% del capitale sociale, ma lo stato italiano manterrà comunque una quota rilevante, superiore al 30%, in Eni se si tiene conto della partecipazione del 28,5% detenuta da Cassa Depositi e Prestiti.
Con questa vendita il Ministero “completa una operazione programmata che si pone a valle di un programma di buy-back da parte della società”, sottolineano dal Mef, aggiungendo che il regolamento dell’operazione avverrà il prossimo 20 maggio 2024.
Inoltre, il Tesoro si è impegnato a non cedere sul mercato la quota restante per 90 giorni senza il consenso dei global coordinator che sono Goldman Sachs International, Jefferies e Ubs Europe. White & Case ha agito in qualità di consulente legale.
Di seguito la tabella dell’azionario di Eni prima della vendita da parte del Mef.
Fine di un elemento negativo
Con il collocamento verrebbe eliminato “un elemento marginalmente negativo sul titolo, sul quale pesava da mesi”, sottolineano gli analisti di Equita Sim che sulle azioni Eni confermano il rating ‘buy’ con target price di 19,50 euro.
Inoltre, “dopo l’assemblea di ieri può essere avviata l’esecuzione del programma di buyback da 1,6 miliardi”, aggiungono dalla sim. Gli azionisti, infatti, hanno autorizzato il cda a disporre fino a un massimo di 10,5 milioni di azioni proprie al servizio dell'attuazione del ‘Piano di Azionariato Diffuso 2024-2026’ (PAD).
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