Eni, istruttoria Antitrust su acquisizione di Acea da parte di Plenitude

Si teme che un’operazione di grandi dimensioni come quello che emergerà dopo l’acquisizione possa avere un potere di mercato tale da influenzare condizioni economiche e commerciali (prezzi, durata e struttura delle offerte) più di quanto accadrebbe in un mercato davvero contendibile, rendendo più difficile per i concorrenti minori restare sul mercato o acquisire nuovi clienti.
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Problemi per Eni Plenitude e Acea
Faro dell’Antitrust verso l’operazione annunciata la scorsa settimana da parte di Eni con la quale la sua controllata Plenitude acquisiva il 100% del capitale di Acea Energia.
L’operazione, spiega il bollettino dell’Autorità, appare “suscettibile di ostacolare in modo significativo la concorrenza effettiva, anche a causa della costituzione di una posizione dominante, nel mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica ai clienti domestici, nel mercato della vendita al dettaglio di gas naturale ai piccoli clienti e nel mercato della installazione e gestione di infrastrutture di ricarica elettrica pubbliche a bassa potenza".
In sostanza, si teme che un’operazione di grandi dimensioni come quello che emergerà dopo l’acquisizione possa avere un potere di mercato tale da influenzare condizioni economiche e commerciali (prezzi, durata e struttura delle offerte) più di quanto accadrebbe in un mercato davvero contendibile, rendendo più difficile per i concorrenti minori restare sul mercato o acquisire nuovi clienti.
L’apertura dell’istruttoria non equivale a uno stop definitivo, ma segna l’ingresso dell’operazione in una fase di esame approfondito. Nei prossimi mesi l’Antitrust raccoglierà dati, ascolterà le parti e i principali concorrenti e valuterà l’impatto dell’operazione sui consumatori finali. Solo al termine di questo percorso l’Autorità deciderà se autorizzare l’operazione così com’è, porre condizioni o, in ultima istanza, vietarla.
I dettagli dell’operazione
Lo scorso 3 dicembre era stata annunciata la firma di un accordo vincolante per l’acquisizione da parte Plenitude del 100% di Acea Energia, società retail interamente controllata dal gruppo capitolino. L’intesa prevede anche il passaggio a Plenitude del 50% del capitale di Umbria Energy, operatore attivo soprattutto nel Centro Italia.
Il corrispettivo complessivo dell’operazione può arrivare fino a 587 milioni di euro: 460 milioni come pagamento iniziale e fino a 127 milioni legati alla cassa netta normalizzata di Acea Energia, secondo quanto comunicato dalle due società. È inoltre prevista una componente di prezzo aggiuntiva fino a 100 milioni di euro al raggiungimento di determinati obiettivi di performance entro il 30 giugno 2027.
Il perfezionamento effettivo dell’operazione è atteso entro giugno 2026 ed è espressamente subordinato al via libera delle Autorità competenti, Antitrust in primis. Ma secondo l'autorità l’acquisizione rischia di concentrare nelle mani di un unico gruppo un peso eccessivo in fasi molto sensibili della filiera dell’energia: dalla fornitura di luce e gas alle famiglie fino alla rete delle colonnine di ricarica pubbliche a bassa potenza, infrastruttura che sarà sempre più centrale con la crescita della mobilità elettrica.
La scoperta di gas in Indonesia
Il newsflow su Eni vede la scoperta di gas nel prospetto esplorativo Konta-1, al largo del Kalimantan Orientale (Indonesia), con un potenziale produttivo fino a 30.5 MMcfd di gas e 700 bpd di condensati, che potrebbe salire fino a 60 MMcfd secondo il regolatore SKK Migas.
La notizia era stata diffusa ieri da parte di Upstream e la scoperta potrebbe essere sviluppata in sinergia con il progetto Kutei North Hub (Geng North), attualmente in fase di sviluppo da Eni. La scoperta è considerata un catalizzatore per ulteriori esplorazioni nell’area, dove ENI starebbe valutando nuovi pozzi (Meriam, Tambak, North Konta).
“Stimiamo che la scoperta di Konta-1 possa generare un valore incrementale per Eni fino ad alcune centinaia di milioni di euro, se confermate da ulteriori scoperte nella regione, rafforzando ulteriormente la posizione del gruppo nella regione”, scrivono da Equita. “Il modello riprende quanto già fatto da Eni in Angola e Norvegia, puntando a sinergie industriali e impatto locale”, aggiungono dalla sim, confermando la raccomandazione buy sulle azioni Eni, con target price a 16,50 euro rispetto ai 16,186 euro di questa mattina (+0,40%).
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