Eni nelle mire del fondo sovrano saudita Pif
I sauditi avrebbero approfittato dei prezzi bassi di questo periodo per investire in alcune società petrolifere europee e non sono escluse altre operazioni simili in futuro
Il fondo sovrano Pif punta a Eni
Il fondo sovrano saudita Pif (Public Investment Fund) avrebbe investito 1 miliardo di dollari su Eni e altre compagnie petrolifere europee. La notizia è stata diffusa da una ricostruzione pubblicata sul Wall Street Journal, secondo il quale le altre società sarebbero la norvegese Equinor ASA, l'anglo-olandese Royal Dutch Shell e la francese Total SA.
Secondo il giornale, Pif avrebbe approfittato dei prezzi bassi del mercato di questo periodo puntando circa 200 milioni di dollari su Equinor, mentre il resto sarebbe stato investito in titoli delle altre tre compagnie petrolifere.
In futuro, aggiunge il WSJ citando un funzionario, saranno possibili altre operazioni simili da parte del fondo. "Il PIF sta tornando ad essere attivo sul mercato... non sarei sorpreso se vedessimo di nuovo accordi simili", ha dichiarato il funzionario citato dal giornale.
Target price ridotto da Equita
Gli esperti di Equita SIM hanno ridotto del 20% il target price su Eni, portandolo a 12 euro e mantenuto la raccomandazione a 'buy' sul titolo, a seguito del taglio delle stime di eps pari al 50% nel periodo 2020-2022.
Da Equita sottolineano che Eni sta affrontando la crisi con un bilancio solido e un buon livello di breakeven di cassa stimato a 40 dollari al barile dopo il recente annuncio di taglio dei capex del 25% e degli opex per 400 milioni di euro.
Inoltre, gli analisti di Equita spiegano che la view bullish è dovuta al rendimento del dividendo pari al 9% e da uno yield del free cash flow della stessa entità.
Eni si attiva contro il coronaviurs
Nel frattempo, Eni ha annunciato di aver messo a disposizione della ricerca sul coronavirus le sue infrastrutture di supercalcolo (supercomputer HPC5) e le competenze di modellazione molecolare, offrendo il proprio contributo nella lotta all'emergenza globale da pandemia.
La società collaborerà con istituzioni e centri di ricerca di eccellenza in Italia e in altri Paesi europei col fine di individuare i farmaci più sicuri e promettenti nella lotta al coronavirus, all'interno del progetto europeo EXSCALATE4COV, guidato dall'azienda biofarmaceutica Dompé.
"In un momento di emergenza globale come l'attuale, dobbiamo mobilitare tutte le risorse disponibili con l'obiettivo di vincere la sfida che abbiamo davanti, e siamo onorati come Eni di poter dare il nostro contributo per provare a trovare delle soluzioni a questa sfida per l'umanità", dichiarava Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.
"Ringraziamo Eni per il contributo prezioso, fiduciosi che questa collaborazione possa contribuire in modo significativo ad arrivare presto a un risultato e possa essere un modello anche per la ripresa", commentava Sanzio Bassini, direttore dipartimento supercalcolo Cineca.
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