Eni partner strategico del progetto Argentina LNG

Il gruppo italiano è stato scelto per il suo know-how specifico sviluppato nei progetti FLNG in Congo e in Mozambico, mentre Acea avvia la valutazione dell’offerta ricevuta da Eni Plenitude per il pieno controllo del suo capitale.
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Eni e l’accordo in Argentina
Nuovo passo avanti per Eni verso il rafforzamento in Argentina, dove è stato firmato l’accordo con YPF nell’ambito dell’incontro della scorsa settimana tra il Presidente argentino, Javier Milei, e la Presidente del Consiglio dei Ministri italiana Giorgia Meloni.
L’accordo firmato con la principale società energetica argentina è relativo al progetto Argentina LNG con il quale vengono definite le attività necessarie ad arrivare alla decisione finale di investimento della fase del progetto. Questo prevede le installazioni di produzione, di trattamento, di trasporto e di liquefazione del gas attraverso unità galleggianti, per una capacità totale di 12 milioni di tonnellate di LNG all’anno.
A Piazza Affari, intanto, le azioni Eni aprono la seduta sopra la parità (+0,30%), a 13,382 euro, andamento leggermente migliore di quello del FTSE MIB (-0,20%).
La strategia
Il progetto Argentina LNG (ARGLNG) prevede lo sviluppo su larga scala di gas integrato, upstream e midstream, progettato per sviluppare le risorse del giacimento onshore di ‘Vaca Muerta’ e servire i mercati internazionali, esportando in varie fasi indipendenti fino a 30 milioni di tonnellate l’ano di LNG entro il 2030.
La scelta come partner strategico nel progetto è ricaduta su Eni per il suo know-how specifico e distintivo sviluppato nei progetti FLNG in Congo e in Mozambico, oltre alla sua posizione leader nella realizzazione di progetti con questa tecnologia, alla sua consolidata capacità esecutive e al riconosciuto time-to-market dell’azienda.
L'accordo di oggi fa seguito al Memorandum di Intesa del 14 aprile 2025, e “rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la maturazione del progetto ARGLNG, in linea con la strategia di Eni di promuovere la transizione energetica privilegiando lo sviluppo delle produzioni a gas, al fine di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 oltre a contribuire alle esigenze di sicurezza e competitività delle forniture energetiche”, spiega il gruppo nella nota.
L’offerta di Plenitude su Acea
Intanto, Acea ha comunicato di aver avviato il processo di valutazione dell’offerta vincolante ricevuta la settimana scorsa da Eni Plenitude oggetto l’intero capitale della società controllata da Acea Energia. Secondo indiscrezioni stampa, il prezzo dell'operazione dovrebbe attestarsi nella fascia alta dell'intervallo 500-600 milioni di euro.
"Il prezzo di vendita ipotizzato è in linea con la nostra valutazione (572 milioni)", sottolineano gli analisti di Banca Akros che mantengono il rating buy e prezzo obiettivo a 22,04 euro su Acea rispetto ai 21,88 di questa mattina (-0,70%). Gli esperti prevedono che "la cessione consentirà ad Acea di concentrarsi sulle sue attività regolamentate (la distribuzione di acqua ed elettricità rappresentavano rispettivamente circa il 54% e il 28% dell'Ebitda 2024 della società) ed è in linea con la strategia aziendale”.
Per EQUITA (buy e target price a 22,4 euro su Acea), l'operazione "contribuirebbe ad abbassare l'indebitamento complessivo di Acea da circa 3,4 volte a circa 3,3 volte il debito/Ebitda, liberando risorse per sostenere gli investimenti in attività regolate (in particolare nel core business del ciclo idrico e nei networks). L'operazione ridurrebbe inoltre la presenza in attività merchant di circa il 10%, portando l'esposizione regolata di gruppo all'85% dell'Ebitda (90% includendo i corporate costs). Questo rende le valutazioni di Acea a 7,2 volte l'Ev/Ebitda sul 2026 con 3,3 volte il debito/Ebitda particolarmente attraenti nel contesto dei business regolati, lasciando più spazio in termini di flessibilità di bilancio e di potenziale remunerazione azionisti".
Nella somma delle parti di Intesa Sanpaolo, la banca valuta “la divisione di fornitura energetica di Acea a circa 690 milioni, il che implica un Ev medio per cliente di 480 euro".
Gli esperti di Mediobanca Research (raccomandazione neutral) stimano che "a fine 2025 la divisione supply di Acea registrerà un Ebitda totale di circa 150 milioni di euro" e ritengono che "l'operazione sia in linea con la strategia di Acea, che si concentra in particolare sulle infrastrutture energetiche e sulla distribuzione idrica, attraverso investimenti previsti di 4,7 miliardi di euro entro il 2028. Per quanto riguarda Plenitude, l'operazione potrebbe consentire all'azienda di raggiungere l'obiettivo di superare gli 11 milioni di clienti entro il 2028, dagli attuali 10 milioni".
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