Eni, si avvicina l’accordo con Bp per una joint venture comune


La compagnia petrolifera potrebbe firmare presto un accordo con Bp finalizzato a creare una Joint Venture operante nel settore oil&gas, rafforzando così la loro collaborazione.


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Possibile accordo Eni – Bp

Secondo quanto riportato da MF, potrebbe avvicinarsi l’accordo tra Eni e Bp finalizzato alla creazione della Joint Venture paritetica nel settore oil&gas.

Le due società petrolifere sono già impegnate negli incontri con le banche per un finanziamento fino a 2 miliardi di dollari destinato al lancio della JV e per accelerare gli investimenti.

La collaborazione tra Eni e Bp era già in corso a fine maggio, quando avevano annunciato la sottoscrizione di un memorandum d’intesa (MoU) non vincolante per avviare discussioni dettagliate sulla fusione dei propri portafogli upstream in Angola, comprendenti tutti gli interessi petroliferi, gas e Gas naturale liquefatto (LNG) nel paese africano.

La nuova società potrebbe generare sinergie significative, creare operazioni più efficienti e aumentare gli investimenti e la crescita nel bacino, secondo alcuni analisti.

L’Angola rappresenta un mercato importante per Eni, in quanto ha prodotto 123 mila barili al giorno nel 2020, pari al 7% della produzione complessiva del gruppo, mentre Bp ne ha prodotti 129 mila.

Inoltre, già nei mesi scorsi erano circolate notizie circa la possibilità per Eni di scorporare le operazioni oil&gas in West Africa e Middle East in nuove joint venture per contribuire a diminuire il debito e finanziare la transizione energetica.

L’Ipo della divisione Retail & Renewables

Nel frattempo, sempre da MF riportano che Eni potrebbe procedere all’Ipo della nuova divisione Retail & Renewable nel corso del primo trimestre 2022, mentre la precedente ipotesi diffusa nelle precedenti settimane prevedeva la cessione di una quota di minoranza a fondi sovrani.

L’operazione potrebbe avere una valorizzazione di circa 10 miliardi di dollari, con Eni che punterebbe a ricevere 3 miliardi.

Per quanto riguarda la valutazione di Retail & Renewables, l’indicazione di 10 miliardi in termini di EV sembra per gli analisti leggermente elevata, con multipli impliciti pari a 16.5x sul 2021, in calo a 10.0x su 2024, tenuto conto dell’elevata componente Retail.

L’accordo in Congo

Sempre in Africa, ieri l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha firmato un memorandum d’Intesa con il governo del Congo, finalizzato allo sviluppo congiunto del settore degli agro-biocarburanti nel paese.

Il MoU definisce il quadro per la produzione di olio di ricino su scala industriale, fornendo materia prima per il sistema di bioraffinazione di Eni, creando allo stesso tempo opportunità di lavoro ed espandendo le attività agricole in terreni marginali e abbandonati, evitando impatti sulle aree attualmente destinate alla produzione alimentare.

La prima fase pilota inizierà nel corso di questo mese, con l’avvio dell’attività di semina di ricino su oltre 200 ettari di terreno che beneficerà circa 1.000 persone.

Una seconda fase di sviluppo industriale dovrebbe vedere coltivazioni su 150.000 ettari con 90.000 beneficiari stimati entro il 2030.

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