Eni si rafforza in Azerbaijan

Gli accordi firmati rientrano negli ambiti della sicurezza energetica, della riduzione delle emissioni di gas serra e nella filiera di produzione dei biocarburanti, rafforzando la cooperazione con la società energetica Socar.
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Le intese firmate da Eni
Accordi di cooperazione firmati in Azerbaijan per Eni, annunciati ieri sera dopo la chiusura del mercato. Nel dettaglio la società italiana ha comunicato tre protocolli di intesa con la società energetica azera Socar firmati nel corso della visita del Presidente della Repubblica dell’Azerbaijan, Ilham Aliyev, rientrante negli ambiti della sicurezza energetica, della riduzione delle emissioni di gas serra e nella filiera di produzione dei biocarburanti.
Il primo punta ad ampliare la cooperazione nei settori dell’esplorazione e della produzione di idrocarburi, nonché nelle infrastrutture nazionali e internazionali di trasporto del gas allo scopo di rafforzare la sicurezza energetica dell’Europa e dell’Italia in particolare.
Il secondo prevede la cooperazione delle due società nella riduzione delle emissioni di gas serra e per l’efficientamento energetico nel settore upstream in Azerbaijan, attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili, inclusa la valutazione di soluzioni di cattura e trasporto dell’anidride carbonica da impianti esistenti nei vari settori industriali, lo stoccaggio ed utilizzo in giacimenti in Azerbaijan (CCUS), oltre alla identificazione di opportunità nell’ambito di progetti di sviluppo di energia rinnovabile.
Infine, il terzo protocollo di intesa è finalizzato all’esplorazione di una potenziale cooperazione nell’ambito della filiera di produzione dei biocarburanti: in particolare, saranno valutati progetti di sviluppo in Azerbaijan e nell’area caucasica di colture energetiche su terreni degradati, introduzione di colture di secondo raccolto in rotazione con i cereali e la valorizzazione di residui agro-industriali e di altra natura, come gli oli vegetali esausti (UCO), anche nell’ottica di una possibile conversione di raffinerie tradizionali in bioraffinerie, facendo leva sul know-how e le tecnologie proprietarie di Eni ed Enilive.
La strategia
Questi accordi “confermano le aree di cooperazione tra Eni e Socar in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP29, che si terrà in Azerbaijan nel novembre 2024”, evidenzia nella nota il gruppo italiano.
Inoltre, i protocolli risultano “in linea con la strategia di decarbonizzazione di Eni per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e contribuiscono a definire collaborazioni strategiche per garantire la sicurezza energetica e la competitività dell'approvvigionamento energetico in Italia ed in Europa”, conclude il management della società.
Andamento del titolo e analisti
Questa mattina, intanto, il titolo Eni apre in negativo la seduta di Piazza Affari, cedendo nella prima mezz’ora di scambi lo 0,80% a 14,05 euro per azione. A questo punto, il calo del 2024 arriva al 9% considerando i 15,56 euro di inizio gennaio scorso.
Ieri gli analisti di Equita Sim confermavano la raccomandazione acquisto (buy) sul titolo del gruppo petrolifero, con target price di 19, 50 euro, a seguito dell’avvio del primo impianto italiano per la cattura e lo stoccaggio permanente dell’anidride carbonica.
Il buyback
Prosegue il programma di buyback e, nell’ambito della seconda tranche avviata lo scorso 13 giugno, Eni ha acquistato tra il 26 e il 30 agosto complessivamente 3.898.000 azioni proprie (pari allo 0,12% del capitale sociale), al prezzo medio ponderato di 14,7538 euro per azione, per un controvalore di 57.510.366,70 euro.
Complessivamente, nella seconda tranche il gruppo ha acquistato 36.341.779 azioni proprie (pari all'1,11% del capitale sociale) per un controvalore complessivo di 520.797.463,70 euro. Considerando le azioni proprie già in portafoglio e gli acquisti effettuati dall’avvio del programma di buyback in data 27 maggio 2024, Eni detiene 132.962.851 azioni proprie pari al 4,05% del capitale sociale.
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