Eni stacca il dividendo, lente degli analisti sul nuovo piano
Oggi distribuiva la cedola anche Stm, portando allo 0,11% l’impatto sul FTSE MIB, dopo aver annunciato i nuovi obiettivi inseriti nel piano 2024-2027.
Eni stacca il dividendo
Inizio di settimana con lo stacco del dividendo per Eni pochi giorni dopo la presentazione del nuovo piano al 2027.
La cedola distribuita dalla società è di 0,24 euro, corrispondente alla terza tranche sul 2023, e il titolo tratta a 14,324 euro, segnando una crescita dello 0,40% dopo circa un’ora di scambi.
Oggi era atteso anche il dividendo di StMicroelectronics, con cedola trimestrale da 0,06 dollari (0,055 euro), portando così il calo tecnico del FTSE MIB allo 0,11%, ma il principale indice di Milano scambia comunque sopra la parità (+0,55%).
Il piano strategico
La settimana scorsa Eni aveva presentato il suo Piano Strategico 2024-2027 contenente i nuovi obiettivi sulla base di ipotesi macro comprendenti il prezzo del Brent nel periodo pari a 80 dollari al barile, quello del gas a 31 euro.
Nel 2024 l’EBIT proforma è previsto a 13 miliardi di euro, il flusso di cassa operativo (CFFO) prima del capitale circolante viene visto a 13,5 miliardi e il CapEx a 7-8 miliardi.
A fine piano, si prevede che il CFFO ammonterà a oltre 62 miliardi (rispetto ai 69 miliardi del piano dello scorso anno, con ipotesi di prezzi più bassi di petrolio e gas), mentre il CapEx lordo cumulativo per il periodo 2024-27 è indicato a 35 miliardi (rispetto ai 37 miliardi del piano dello scorso anno, -5%).
Migliorata la politica di remunerazione degli azionisti, basata sulla distribuzione di una percentuale (30-35%, in aumento rispetto al 25-30% dello scorso anno) del CFFO annuo mediante una combinazione di dividendi e buyback. Il dividendo 2024 è proposto a 1 euro (+6%), mentre il buyback 2024 ammonterà a 1,1 miliardi.
Il giudizio degli analisti
A seguito del nuovo piano, gli analisti di Goldman Sachs hanno confermato la raccomandazione ‘buy’, con prezzo obiettivo a 18 euro. “Post Capital Markets Day, facciamo degli aggiustamenti alle nostre stime, principalmente per riflettere minori prezzi del gas”, spiegano gli analisti, che hanno abbassato le previsioni di eps del 13% sul 2024 e il 2025 e del 10% sul 2026. “Nel complesso, nonostante la nostra visione costruttiva sull’azione, le nostre attese su Eni ci posizionano di un circa 5/3% sotto la mediana del consenso sull’eps adjusted per il 2024-2025, probabilmente perché riflettiamo minori prezzi del gas”, aggiungono da GS.consiglio di acquisto anche da Equita Sim, con target price a 19,5 euro, alla luce di un “outlook 2024 più cauto delle attese”, seppur “migliorabile”, target di piano “solidi e in miglioramento a livello di Fcf”, e “remunerazione dell’azionista migliorata in linea con le attese”.
Se “il piano presentato al Capital Market Day era in continuità con il piano precedente, forte delle crescite dei principali business a parità di condizioni di scenario”, da Equita notano “un’accelerazione del modello satellitare che è previsto generare 8 miliardi dalla cessione di quote del portafoglio (upstream/downstream/green) da circa 1 miliardo nel piano precedente”.
Prezzo obiettivo ridotto del 3% a 19,5 euro per Mediobanca Research, confermando il rating a ‘outperform’, ritenendo che Eni “continuerà a beneficiare del costruttivo contesto macro, supportato da una robusta domanda di petrolio e persistenti tensioni geopolitiche”.
Per MB, infine, le azioni offrono il più alto dividend yield nel settore, del 7% circa, trattando a sconto del 10% rispetto ai peer Ue in termini di rapporto P/e”.
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