Eni studia il futuro di Enilive


La società petrolifera potrebbe cedere una partecipazione di minoranza o quotare in borsa la controllata e il suo futuro potrebbe rappresentare un catalist per il titolo Eni secondo gli analisti.


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Le ipotesi di Eni per il futuro di Enilive

Dopo il ‘colpo’ ottenuto da Enilive con la sponsorizzazione della Serie A per il prossimo anno, Eni starebbe studiando diverse alternative per il futuro della sua controllata dedicata alle bioraffinerie a alla mobilità.

A parlarne è Il Corriere della Sera, secondo il quale Eni sarebbe pronta a dare a Mediobanca e JP Morgan l’incarico di verificare l’interesse degli investitori per Enilive, con l’obiettivo di valorizzarla. Le ipotesi allo studio sarebbero due: la quotazione in borsa e la vendita di una partecipazione di minoranza ad un fondo specializzato che fornisca risorse e fissi una valutazione minima in vista di un successivo approdo a Piazza Affari.

Secondo il quotidiano, Enilive sarebbe valutata intorno ai 10 miliardi di euro debito incluso dal fondo EIP, entrato in Plenitude con il 9% del capitale lo scorso dicembre 2023.

La notizia non ha trovato riscontro per il momento e da Eni hanno preferito non rilasciare commenti sulla questione.

I risultati di Enlive

Lo scorso anno è stato il primo anno di attività da società autonoma per Enilive, raggiungendo un margine operativo di un miliardo grazie alla spinta ottenuta dalle varie attività al servizio della mobilità.

La società possiede attualmente oltre 22 impianti di biometano, il car sharing Enjoy, due bioraffinerie in Italia, precisamente a Venezia e Gela, e una negli Stati Uniti, nello Stato della Louisiana. Inoltre, proseguono i lavori per la conversione della raffineria di Livorno e sta valutando la costruzione di due bioraffinerie in Malesia e Corea del Sud.

Infine, Enilive distribuisce vari carburanti di sua produzione a grandi clienti come Ryanair, oltre agli automobilisti tramite oltre 5 mila stazioni di servizio in Europa.

Catalist per il titolo secondo analisti

La notizia è ritenuta dagli analisti di Equita Sim come “coerente con la strategia satellitare di Eni” che prevede “la creazione di entità indipendenti (come Plenitude e Enilive e Var Energi) e che possono essere valorizzate tramite cessioni di quote di minoranza liberando risorse per accelerare la transizione energetica. I ‘satelliti’ possono mostrare valorizzazioni superiori a quelle implicite all’interno di Eni e permetterebbero l’ingresso di investitori a cui è preclusa la partecipazione nel settore oil & gas”.

La vendita della quota di minoranza di Enilive “faciliterebbe la valutazione nella fase del processo di quotazione” e il processo di valorizzazione potrebbe essere “un catalyst positivo sul titolo Eni”, aggiungono dalla sim.

Pertanto, da Equita mantengono la raccomandazione ‘buy’ sul titolo Eni, con target price di 19,50 euro rispetto ai 14,282 di questa mattina.

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