Eni studia la vendita di una quota in Enibioch4in. Si avvicina la trimestrale
Gli analisti di JP Morgan hanno inserito il titolo della società italiana nella lista delle top pick del settore oil & gas e si attendono dalla trimestrale numeri sufficienti per sostenere una guidance annuale rivista di 1 miliardo.
Eni positiva
Focus su Eni in questo inizio di settimana in attesa della diffusione dei risultati trimestrali della società petrolifera italiana prevista per venerdì 25 ottobre prima dell’apertura del mercato.
A Piazza Affari il titolo guadagna oltre l’1% dopo circa due ore di contrattazioni, salendo così a 14,272 euro per azione, riducendo parte delle perdite di questo 2024 (-7%).
L’attualità
Il titolo trova sostegno anche dalle quotazioni del petrolio, in crescita dell’1% a 73,73 dollari (Brent) e 69,46 dollari al barile, alla luce dell’aggravarsi della situazione in Medio Oriente.
Il news flow su Eni vede anche alcune indiscrezioni di stampa secondo le quali il gruppo potrebbe cedere una partecipazione in Enibioch4in (controllata di Enilive) fino al 49%.
Eni avrebbe incaricato Natixis di cercare investitori interessati a rilevare una partecipazione nella controllata di Enilive, secondo quanto scriveva ieri il Corriere della Sera, aggiungendo che alla finestra ci sarebbero il fondo tedesco specializzato Dws e quelli francesi Meridiam e Vaubam.
Le stime sui conti
In vista della trimestrale di Eni, il consensus di Bloomberg sui conti del terzo trimestre indica ricavi per 20,42 miliardi di euro, in calo dell’8,5% su base annua. Nel complesso Eni raccoglie 21 ‘buy’ e 8 ‘hold’, con un prezzo obiettivo medio di 16,65 euro e un upside potenziale del 18%.
Gli analisti di JP Morgan hanno inserito il titolo della società italiana nella lista delle top pick del settore oil & gas, confermando il target price a 18 euro (overweight) e prevedono un’ulteriore riduzione dell’indebitamento attraverso le cessioni di quote di minoranza nelle attività del gruppo, in linea con il modello di business satellitare.
Dopo i conti migliori delle attese nella prima metà dell’anno, per il terzo trimestre la banca si attende risultati “solidi, ma non spettacolari”. JP Morgan prevede un utile netto di 1,2 miliardi di euro e un flusso di cassa operativo (CFFO) ante variazioni del capitale circolante di 3 miliardi, incluso un Ebit per il segmento GGP (Global Gas & LNG Portfolio) di 190 milioni, in linea con la stagionalità ma sufficiente per sostenere una guidance annuale rivista di 1 miliardo e la gestione dell’impatto fiscale straordinario in Italia.
Per quanto riguarda il 2024, JP Morgan prevede una discesa del gearing ratio (il rapporto tra debito e mezzi propri) sotto il 20%, con possibilità di arrivare al 15% nel 2025 grazie al deleveraging. La guidance sul flusso di cassa adjusted prima della variazione del circolante potrebbe essere rivista a massimi €14 miliardi (da oltre 14 miliardi), mentre il buyback può essere ampliato a 1,8-1,9 miliardi (da 1,6 miliardi).
I rischi
Per gli analisti della banca statunitense i rischi per la società italiana sono legati prevalentemente allo scenario macro e in particolare all’andamento dei prezzi del petrolio, del gas naturale e dei margini di raffinazione.
Per quanto riguarda il greggio, l’attenzione resta focalizzata soprattutto sui rischi di escalation in Medio Oriente, sull’outlook per il settore e sugli stimoli per rilanciare la domanda della Cina, il maggior importatore di petrolio al mondo.
Le stime pubblicate sul sito
Eni ha pubblicato sul suo sito Internet le stime degli analisti per la trimestrale, indicando un utile operativo adjusted di 2,25 miliardi di euro (proforma di 3,15 miliardi di euro) e un utile netto adjusted pari a 1,08 miliardi. Per lo stesso periodo del 2023, il risultato operativo adjusted era risultato di 3,01 miliardi e L’utile netto adjusted di 1,82 miliardi di euro.
La produzione dovrebbe essersi attestata a 1,65 milioni di barili equivalenti al giorno, rispetto agli 1,64 milioni del terzo trimestre 2023 e agli 1,71 milioni del secondo periodo del 2024.
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