Eni torna in rosso trascinato dal coronavirus e dal calo del petrolio


La società petrolifera ha comunicato un utile in netto calo nel primo trimestre 2020 e l'ad Descalzi definisce il periodo attuale come “il più complesso degli ultimi 70 anni” per il settore


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L'impatto del coronavirus sul trimestre di Eni

Confermato il forte impatto delle conseguenze economiche del coronavirus atteso sulle attività di Eni nel corso dei primi tre mesi dell'anno. La società petrolifera, infatti, ha comunicato un utile operativo adjusted (privo di componenti straordinarie) in crollo del 44% (1,31 miliardi di euro) nel corso del primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Importante contrazione anche per l'utile netto adjusted che si attesta a 59 milioni di euro, segnando una flessione del 94% rispetto a quanto atteso dal consensus fornito dalla stessa società che arrivava a 240 milioni di euro.

La perdita netta ha raggiunto i 2,93 miliardi quando lo stesso trimestre 2019 aveva visto un utile netto di 1,1 miliardi di euro, trascinata in negativo dall'allineamento del valore delle scorte ai prezzi correnti, spiega la società nel comunicato diffuso oggi prima dell'apertura dei mercati.

Le previsioni per il 2020

Dalla società prevedono una produzione di idrocarburi pari a 1,75-1,80 milioni di barili al giorno, mentre nel primo trimestre 2020 è stata di 1,774 milioni di b/g (-3,6% rispetto ai primi tre mesi del 2019). Il 2020, dunque, vedrà un calo produttivo causato dai tagli del capex e dagli effetti derivanti dal Covid-19 che porteranno ad una riduzione della domanda mondiale di gas. Inoltre, spiegano dalla società, le stime non comprendono gli effetti dei tagli alla produzione decisi dall'Opec+, ancora non realizzati.

Con il continuare dei bassi livelli di prezzo attuali, Eni prevede una graduale ripresa dei consumi di olio, gas ed energia elettrica nel mondo a partire dal secondo semestre dell'anno. In questo quadro, la società ha ridotto le sue previsioni sul prezzo del Brent a 45 dollari per il 2020 e a 55 dollari nel 2021.

Inoltre, Eni ha annunciato che il previsto programma di acquisto di azioni verrà riconsiderato solo nel momento in cui la previsione del prezzo del Brent tornerà a essere almeno 60 dollari al barile

L'analisi dell'AD Descalzi

“Il periodo che stiamo vivendo dallo scorso marzo è per l’economia mondiale il più complesso degli ultimi 70 anni e oltre”, spiega l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, aggiungendo che “per l’industria energetica, ed in particolare per l’Oil&Gas, la complessità è ancora maggiore dato il sovrapporsi degli effetti della pandemia al crollo del prezzo del petrolio”.

Questo quadro complesso è stato affrontato da Eni con un “portafoglio di business che mostra di essere resiliente come mai in passato, mentre la struttura patrimoniale è molto solida, frutto del lavoro fatto negli ultimi anni”, sottolinea l'appena riconfermato AD.

“In particolare”, spiega Descalzi, “il portafoglio upstream ha un punto di pareggio competitivo ed è flessibile, consentendo la rimodulazione delle attività e degli impegni finanziari in funzione dell’evoluzione dello scenario. Il portafoglio mid-downstream sta reagendo bene alla crisi dei consumi, consuntivando un risultato operativo più alto di quello dell’analogo periodo 2019”.

Positivo anche il giudizio sulla trimestrale di Eni da parte di Descalzi, che definisce “complessivamente il risultato operativo superiore alle aspettative del Mercato, mentre la generazione di cassa ante circolante finanzia gli investimenti di €1,9 miliardi. Lo stato patrimoniale gode di un bilanciamento ottimale ma soprattutto della disponibilità di €16 miliardi di liquidità che consentiranno al Gruppo di gestire con agio la contrazione dell’attività dovuta a prezzi e pandemia”.

Per quanto riguarda il futuro, con un anno 2020 definito da Descalzi “complicato”, Eni punta sui suoi “punti di forza, contando di riprendere velocemente il cammino verso un modello di business sempre più redditizio e sostenibile tracciato nell’ultimo piano strategico”.

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