Eni, trimestrale appena sopra il consensus

Il gruppo del cane a sei zampe chiude una buona trimestrale ma non con risultati stellari. Gli analisti si aspettavano già un boom grazie al caro petrolio. A questi prezzi il titolo tratta a un P/e 2021 poco sopra le 10 volte e offre un dividendo del 6,4%.
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Trimestrale poco sopra il consensus
Eni chiude il quarto trimestre con:
- Utile netto rettificato dalle voci straordinarie e non ricorrenti a 2,11 miliardi sopra ai 1,94 miliardi del consensus raccolto dalla società
- Utile operativo adjusted a 3,81 miliardi sopra ai 3,66 miliardi del consensus raccolto dalla società
- Produzione a 1,74 milion di barili al giorno contro le 1,75 stimati dal consensus
- Generazione di cassa netta generata dalla attività operativa a 5,825 miliardi
- Dividendo proposto a 0,86 euro di cui la metà già pagata come interim dividend a settembre 2021 (dividend yield sul 6,4% sul prezzo di chiusura di ieri)
L’anno si chiude con un utile netto di 4,74 miliardi di euro per una società che in Borsa capitalizza 48,13 miliardi (poco più di 10 volte il P/e 2021).
Ecco una tabella riassuntiva dei dati:
Commento ai risultati
I risultati sono sicuramente positivi grazie anche al forte rialzo del greggio. La società aveva già fornito una sensitivity tra prezzo del petrolio e risultati, dunque non ci sono sorprese forti.
Interessante il flusso cedolare del 6,4% in un mondo che teme il rialzo dell'inflazione.
Rispetto al passato, con il greggio a questi livelli, Eni avrebbe quotato a multipli molto più elevati. Da anni ormai si assiste a un de-rating del settore sui timori che l'attenzione alle emissioni si traduca in un calo per il business del gruppo.
Non ci assettiamo una reazione forte del titolo anche se crediamo che i mercati guardano con molta attenzione alla situazione in Ucraina. La riunione della Nato, indetta da Biden, è un passo davvero forte, significa che non ci si fida più delle parole di Putin e si guarda oltre ai risultati delle trattative. Greggio dunque sotto ai riflettori. Se non arriverà un segnale dalla Russia le tensioni aumenteranno.
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