Eni, utile 2023 in flessione trascinato dal calo dell’energia
Il gruppo si è fermato a 8,3 miliardi di utile netto adjusted lo scorso anno, segnando un calo del 38% rispetto al 2022, condizionati dalla riduzione dei prezzi di petrolio e gas, anche se in linea con le previsioni degli analisti.
Il 2023 di Eni
Risultati 2023 di Eni impattati dal calo dei prezzi dell’energia e accolti con freddezza a Piazza Affari, dove il titolo apre con un calo superiore all’1%, a 14,32 euro.
Nel dettaglio, l’utile adjusted ante imposte del gruppo nel quarto trimestre 2023 è risultato pari a 3,2 miliardi (15,1 miliardi su base annua), evidenziando “la robusta performance conseguita dal gruppo grazie all’efficace gestione industriale e alla disciplina finanziaria”. Il risultato è arrivato nonostante la “volatilità dello scenario caratterizzato dalla flessione dei prezzi del petrolio Brent (-5% rispetto allo stesso trimestre 2022) e del gas (-57% nel mercato europeo).
In questo contesto, l’utile netto adjusted (depurato delle partite straordinarie) annuale è stato di 8,3 miliardi, in calo del 38% rispetto al 2022, con 1,64 miliardi realizzati nel trimestre, con un tax rate consolidato del 48%, quando nello stesso periodo dell’anno precedente era arrivato a 2,5 miliardi (-34%).
L’utile operativo proforma adjusted è stato di 3,8 miliardi (con un rilevante 17,8 miliardi nell’anno) trainato dai solidi risultati di E&P, dalla performance record di GGP e dal contributo positivo di Plenitude.
L’indebitamento finanziario netto ex-IFRS 16 al 31 dicembre 2023 è pari a 10,9 miliardi, in aumento di circa 3,9 miliardi rispetto a fine anno 2022. Il leverage è pari a 0,20 (0,13 al 31 dicembre 2022).
Tra gli altri dati, l’EBIT proforma è stato di circa 18 miliardi, la generazione di cassa operativa con 16,5 miliardi su base adjusted prima dell’assorbimento del circolante ha assicurato un significativo surplus in aggiunta al sostanziale ritorno di cassa agli azionisti di 4,8 miliardi, mantenendo un rapporto di indebitamento di 0,2.
Si tratta di numeri “sostanzialmente in linea con le stime, le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine saranno illustrati nella Strategy Presentation prevista per il 14 marzo”, evidenziano da WebSim Intermonte, mantenendo un giudizio ‘neutrale’ sul titolo Eni, con target price di 16 euro.
Dividendo
Il Cda di Eni ha deliberato di distribuire agli azionisti la terza delle quattro tranche dell’erogazione in luogo del dividendo 2023, a valere sulle riserve disponibili, di 0,24 euro (su una erogazione complessiva annuale, in luogo del dividendo, pari a 0,94 euro) per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 marzo 2024, con messa in pagamento il 20 marzo 2024, in linea con quanto deliberato dall’Assemblea del 10 maggio 2023.
Per i possessori di ADRs registrati entro il 19 marzo 2024, quotati alla Borsa di New York e rappresentativi ciascuno di due azioni Eni, la terza tranche dell' erogazione sarà di 0,48 euro per ADR, pagabile l’8 aprile 2024.
Un anno eccellente
Il 2023 è stato per Eni “un altro anno di eccellenti risultati, nonostante uno scenario incerto e volatile”, sottolinea Claudio Descalzi, AD del gruppo: “Abbiamo conseguito ottimi risultati sia finanziari che operativi, progredendo nella nostra strategia di creazione di valore, di decarbonizzazione e di contestuale garanzia di stabilità e affidabilità delle forniture energetiche”. “Il nostro modello satellitare distintivo si conferma un'efficace leva nell'accelerazione della crescita di valore”, aggiunge l'AD, contribuendo “alla nostra performance in modo sostanziale”.
Idea di investimento
Repsol, S.AExxon Mobil CorpEni S.p.A
11%
2,75% - €27,50
si
70%
DE000VM33N62
Vontobel
Fucina del Tag è un partner marketing di Vontobel
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
I titoli citati nell'Articolo