Eni, utile migliore dal 2012 e dividendo confermato

Eni, utile migliore dal 2012 e dividendo confermato

Il gruppo ha realizzato un utile netto adjusted di 4,7 miliardi di euro alla fine dello scorso anno con l’Ebit cresciuto del 400% rispetto al 2020.

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Vola l’utile di Eni

Importante crescita degli utili di Eni arrivata nel 2021. Il gruppo, infatti, ha realizzato un utile netto adjusted di 4,7 miliardi di euro nel corso dello scorso anno, dato più alto dal 2012.

In forte crescita l’Ebit adjusted, arrivato a 9,7 miliardi di euro, segnando un incremento di 7,8 miliardi rispetto al 2020, con un balzo del 400%.

Questi positivi numeri sono arrivati “per effetto della performance operativa, dei migliori risultati delle partecipazioni all’equity e per il sensibile recupero dello scenario upstream”, spiegavano dal Cane a sei zampe.

Tra gli altri dati finanziari, l’esercizio 2021 si è caratterizzato per un flusso di cassa pari a 12,7 miliardi di euro, che hanno finanziato il capex netti di 5,8 miliardi di euro, mentre il free cash flow organico è risultato di 7,6 miliardi.

La generazione di cassa permette a Eni la conferma del pagamento dei dividendi, corrispondente a 0,86 euro per azione di cui 0,43 euro già versati a settembre 2021, la conferma del buy-back (totale 2,8 miliardi di euro), la manovra di portafoglio a sostegno dei business della transizione (2,1 miliardi di euro), oltre alla riduzione del debito netto a nove miliardi di euro e il rapporto di leva a 0,20 rispetto a 0,31 del 2020.

La diffusione dei risultati arrivata questa mattina prima dell’apertura della borsa ha sostenuto il titolo Eni nel corso dei primi scambi di Piazza Affari e il titolo arriva a guadagnare circa il 2% dopo pochi minuti di contrattazioni, toccando un massimo di 13,6 euro, risultando tra i migliori del Ftse Mib.

Il ruolo dell’Upstream e l’outlook

Secondo l’ad di Eni, Claudio Descalzi, “l’Upstream continua da un lato a fornirci le risorse per alimentare la nostra strategia di decarbonizzazione, mentre i business legati alla transizione, come quelli raccolti nella nuova società Plenitude, offrono dall’altro lato il loro importante contributo”.

Lo stesso Descalzi definiva “eccellenti” i risultati ottenuti dal gruppo nel 2021, i quali permettono l’accelerazione della strategia di Eni finalizzata “alla trasformazione che fa leva sull’integrazione di tecnologie, nuovi modelli di business e stretta collaborazione con i nostri stakeholders”.

“La rigorosa disciplina finanziaria e la riduzione dei costi messe in campo in seguito alla crisi pandemica ci hanno consentito di cogliere al meglio la forte ripresa economica del 2021”, aggiungeva Descalzi.“La forte generazione di cassa, che ha beneficiato anche della selettività nelle scelte di spesa, ha reso disponibili 7,6 miliardi di free cash flow organico, in grado di accelerare la crescita dei business green e di coprire dividendi e buy back già ritornati a livelli pre-pandemia, e ridurre il rapporto d'indebitamento al 20%, rispetto al 31% dello scorso anno”, sottolineava il numero uno dell'Eni.

Per quanto riguarda l’outlook 2022, da Eni comunicavano che le prospettive del business e i principali target industriali e finanziari a breve/medio e lungo termine saranno illustrati nella Strategy Presentation in programma per il prossimo 18 marzo.

Plenitude verso la quotazione

Nella nota Eni confermava l’avvio dell’iter di quotazione di Plenitude, la controllata dedicata all’integrazione dei business delle rinnovabili, della vendita retail di energia e dei punti di ricarica per i veicoli elettrici, strumento del gruppo per la decarbonizzazione del portafoglio.

L’Ebitda adjusted della controllata è risultato pari a 0,6 miliardi di euro nel 2021, in crescita del 25%.

“La quotazione di Plenitude, che integra rinnovabili, clienti e e-mobility, ci consentirà di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni scope 3 dei nostri clienti domestici”, aggiungeva Descalzi.

“Anche il portafoglio upstream rimane una importante leva di creazione di valore per la transizione energetica, come dimostra il successo della quotazione di Var Energi presso la borsa norvegese, la più grande IPO di una società O&G da oltre un decennio, e la prossima creazione insieme a BP di un veicolo strategico in Angola che combinerà le operazioni dei due partner”, concludeva il manager.

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Codice: ENI.MI
Isin: IT0003132476
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