ERG in rosso: downgrade di Bofa, Garrone esclude il delisting

Il titolo della società attiva nel settore dell’energia green apre la settimana in fondo al FTSE MIB e non basta la conferma che non verrà delistata da Piazza Affari arrivata nel corso di un’intervista rilasciata dal suo Presidente.

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ERG in calo

Aperta di settimana in calo per ERG, la peggiore blu chip di un FTSE MIB oggi positivo (+0,70%), tra le decisioni di Bank of America e le parole di Edoardo Garrone.

Le azioni della società impegnata nel settore dell’energia pulita da fonti rinnovabili cedono il 2% nella prima ora di contrattazioni, scendendo fino ai 21,25 euro, ai minimi da fine maggio. “Secondo indiscrezioni, BofA avrebbe downgradato il giudizio sul titolo”, spiegano gli analisti di WebSim Intermonte.

Resta negativo l’andamento del titolo in questo 2024, con un calo superiore al 13% rispetto ai livelli di inizio gennaio, quando quotava 28 euro.

Le parole di Garrone

Nel fine settimana il presidente Edoardo Garrone ha rilasciato un’intervista a Il Sole 24 Ore, nella quale emergono alcuni spunti interessanti sulla situazione del settore e la strategia della società.

Tra questi, Garrone esprime preoccupazione per l'incertezza politica e normativa post-elettorale in Europa, che potrebbe fermare gli investimenti industriali senza un piano chiaro, oltre a sottolineare l'importanza di portare avanti l'Agenda Draghi, che spinge per l’integrazione delle misure climatiche e industriali.

In merito al Decreto Fer X con le nuove misure di supporto alle rinnovabili in Italia, Garrone ha sottolineato che finché non si sapranno i termini delle aste i nuovi investimenti sul repowering sono fermi. Altro problema: le autorizzazioni lente, c’è scollamento fra Stato ed enti locali.

Il delisting

La società è controllata dalla famiglia Garrone-Mondini tramite la holding italiana San Quirico S.p.A. (circa il 62,30%). Ad aprile il fondo IFM ha esercitato l'opzione per aumentare la propria partecipazione in San Quirico Renewables dal 35% al 49% e la famiglia Garrone ha quindi ridotto la propria partecipazione dal 65% al 51%. Nessun dettaglio sul valore della transazione.

L’aumento della partecipazione di IFM nella holding era previsto nei patti parasociali e IFM, che ha esperienza mondiale nelle rinnovabili, ha accettato di restare in minoranza e che ERG resti quotata in Borsa.

Proprio la conferma che ERG non verrà delistata contenuta nelle parole di Garrone rappresenta “il passaggio più interessante dell’intervista”, secondo WebSim, che sul titolo mantiene un giudizio ‘neutrale’ con target price a 28 euro.

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