ETF: raccolta più ampia di sempre per le strategie azionarie europee nel II trimestre

14/07/2025 13:45
ETF: raccolta più ampia di sempre per le strategie azionarie europee nel II trimestre

Gli investitori hanno ampliato l’allocazione azionaria nel mercato degli ETF UCITS, sostenendo in particolare le strategie europee nel secondo trimestre dell’anno. Tuttavia, a giugno l’interesse si è spostato verso strategie all-country, world e mercati emergenti. Sul fronte del reddito fisso, il debito governativo si conferma la categoria più solida.

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Dinamiche globali tra azioni e obbligazioni

A livello mondiale, secondo i dati al 30 giugno riportati da Amundi, gli ETF globali hanno raccolto 116,3 miliardi di euro a giugno, in linea con i valori di maggio. Gli investitori hanno destinato 67,6 miliardi di euro al comparto azionario e 38,6 miliardi di euro al reddito fisso. Nei mercati nordamericani, gli ETF azionari hanno attirato 41,9 miliardi di euro, con flussi robusti verso le azioni statunitensi, in gran parte convogliati attraverso strumenti domiciliati negli Stati Uniti.

In termini di strategie, la più popolare del mese è stata la large blend dedicata alle azioni globali dei mercati sviluppati, che ha raccolto 13,8 miliardi di euro. Subito dopo, le obbligazioni ultrashort hanno conquistato la seconda posizione con una raccolta pari a 10,2 miliardi di euro. Al contrario, le strategie azionarie legate al settore energia hanno registrato deflussi significativi, pari a 1,6 miliardi di euro, segnalando un calo di interesse degli investitori per questa asset class.

ETF azionari europei ancora protagonisti

Secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2025, gli ETF UCITS focalizzati sulle strategie azionarie europee hanno registrato la raccolta più ampia dell’intero secondo trimestre, come evidenzia l’analisi dei flussi di mercato a cura di Amundi. Tuttavia, nel solo mese di giugno, gli investitori hanno spostato l’attenzione verso strategie all-country, world e mercati emergenti. Sul reddito fisso, i titoli di Stato si sono confermati in testa alla classifica per net new assets (NNA) sia nel mese che nel bilancio complessivo del secondo trimestre.

L’andamento registrato da ETF domiciliati in Europa, come riportato nel dettaglio, evidenzia come i new net asset complessivi di giugno abbiano raggiunto i 20 miliardi di euro. Di questi, 11,6 miliardi di euro sono arrivati dal comparto azionario e 7,8 miliardi di euro dal reddito fisso. Complessivamente, nel secondo trimestre 2025 i flussi hanno toccato quota 64 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 55,9 miliardi di euro del medesimo periodo dell’anno precedente. Più del 70% di questa raccolta complessiva è stata determinata dalle azioni, con le strategie europee protagoniste assolute del trimestre.

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Rotazioni settoriali nell’azionario

Entrando nel dettaglio dell’azionario europeo, i dati di Amundi mostrano come a giugno gli ETF azionari domiciliati in Europa abbiano raccolto 11,6 miliardi di euro, in calo rispetto al mese precedente. Le azioni europee, protagoniste degli afflussi negli ultimi mesi, hanno visto gli investitori cambiare rotta nel mese di giugno, puntando piuttosto su indici all-country (3,9 miliardi di euro), strategie dei mercati emergenti (2,7 miliardi di euro) e indici world (2,1 miliardi di euro). La raccolta sulle azioni europee si è fermata a 2 miliardi di euro.

Le strategie equal-weight hanno evidenziato deflussi complessivi pari a 3,7 miliardi di euro nel trimestre, mentre le strategie azionarie statunitensi hanno chiuso con un saldo negativo di 100 milioni di euro. Nonostante ciò, nel secondo trimestre le azioni europee si sono confermate la strategia preferita dagli investitori con 15,4 miliardi di euro, seguite dalle strategie world (11,3 miliardi di euro) e all-country (10,3 miliardi di euro).

In ambito settoriale, le azioni industriali hanno mantenuto un trend positivo, raccogliendo 1,8 miliardi di euro a giugno e portando la quota NNA del trimestre a 3,9 miliardi di euro. Un dato che riflette l’impegno dei governi europei nella spesa per la difesa e per le infrastrutture, a sostegno di questo comparto. Dall’altra parte, gli investitori hanno disinvestito 700 milioni di euro dalle azioni finanziarie, con deflussi trimestrali per il settore pari a 1,5 miliardi di euro.

Interessante anche la ripresa delle allocazioni nelle azioni ESG, che a giugno hanno attirato 1 miliardo di euro. Le strategie all-country ESG hanno totalizzato 1,6 miliardi di euro mentre i mercati emergenti ESG hanno aggiunto 800 milioni di euro. Tuttavia, gli investitori hanno ritirato fondi dalle strategie ESG statunitensi (700 milioni di euro) e dagli indici ESG europei (900 milioni di euro). Nel complesso, nel secondo trimestre si registra un saldo leggermente negativo per l’ESG statunitense, con deflussi per 3,5 miliardi di euro e un bilancio finale per le strategie azionarie ESG pari a meno 100 milioni di euro.

Debito governativo e strategie ESG nel reddito fisso

Sul fronte del reddito fisso, l’allocazione degli investitori negli ETF domiciliati in Europa si è mantenuta stabile a giugno con 7,8 miliardi di euro, portando la raccolta complessiva del secondo trimestre a 18,3 miliardi di euro. Il debito governativo si è confermato come la categoria preferita, grazie a 3,1 miliardi di euro allocati solo nel mese, di cui 1,6 miliardi di euro in strategie multi-currency. Queste ultime hanno dominato anche la classifica trimestrale tra le obbligazioni governative, con 4,3 miliardi di euro di afflussi, davanti alle strategie denominate in euro.

Le politiche della Banca Centrale Europea per abbassare i tassi di interesse hanno contribuito a una raccolta di 800 milioni di euro nel debito denominato in euro a giugno. Tra le preferenze in termini di duration, gli investitori hanno favorito le strategie all maturities nel secondo trimestre, mentre nel segmento del debito in dollari USA si è osservata una netta propensione per le obbligazioni a breve scadenza, con 700 milioni di euro raccolti a fronte di deflussi per 900 milioni di euro dalle obbligazioni a lunga scadenza. Una dinamica che riflette le preoccupazioni per l’aumento del deficit statunitense e l’incertezza macroeconomica.

Infine, i dati sul debito societario mostrano una chiara preferenza per l’investment grade denominato in euro, che ha totalizzato 2,5 miliardi di euro di raccolta a giugno, portando il totale trimestrale a 5 miliardi di euro. Al contrario, gli investitori hanno disinvestito 900 milioni di euro dal debito societario denominato in dollari USA. Quanto alle strategie ESG nel reddito fisso, queste hanno raccolto 2,3 miliardi di euro a giugno. Le obbligazioni societarie investment grade si sono confermate le più gettonate, con 1,4 miliardi di euro di NNA, seguite dall’high yield con 500 milioni di euro. Nel secondo trimestre l’afflusso complessivo nel reddito fisso ESG ha raggiunto 3,6 miliardi di euro, a fronte di un’allocazione complessiva nel segmento fixed income pari a 18,3 miliardi di euro.

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