Euforia finita, l’Australia alza i tassi

Il presidente della Fed di Minneapolis avverte che l’inflazione non è ancora stata sconfitta. Le aste dei prossimi giorni diranno quanto il mercato obbligazionario all’ingrosso sia capace di assorbire le enormi quantità di prestiti in arrivo dal Tesoro. Tim. Vivendi spaventa i mercati, Moody’s li rassicura. Poste italiane: risultati del trimestre in linea con le aspettative, migliorate le stime sull'ebit.
Quella che per i mercati potrebbe essere una settimana di ritorno con i piedi per terra dopo le folate rialziste, è iniziata a Wall Street con altro piccolo passo in avanti, un guadagno dello 0,2% dell’indice S&P500 che permette al benchmark di arrivare alla sesta seduta consecutiva di rialzo. Nelle prime cinque, le azioni sono state guidate soprattutto dalla discesa dei tassi di interesse di mercato, ieri le obbligazioni si sono indebolite, ma il Nasdaq è comunque salito, +0,3%.
TASSI
Il tasso del Treasury Note a dieci anni è salito di undici punti base a 4,63%. Dopo qualche giorno di tregua, il mercato è tornato a dover fare i conti con fiumi di emissioni, sia lato pubblico che privato. Tra ieri e oggi arrivano 218 miliardi di dollari di Treasury Bills a breve scadenza, oggi il Tesoro mette in asta titoli triennali per 48 miliardi di dollari, domani tocca al decennale per 40 miliardi e giovedì al trentennale per 24 miliardi.
Dal report della Federal Reserve diffuso stanotte emerge che un numero significativo di funzionari di banca ha inasprito gli standard per la concessione di prestiti. Molte banche hanno spiegato di avere una visione di mercato meno favorevole, o più incerta, del contesto macro economica.
Ieri sera il presidente della Federal Reserve di Minneapolis Neel Kashkari, ha detto a Fox News che non è ancora arrivato il momento di dichiarare vinta la battaglia contro l’inflazione.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future Dax di Francoforte -0,2%.
In Asia, il Nikkei di Tokyo perde l’1,2%, Hang Seng di Hong -1,4%, Shanghai Composite -0,1%.
CINA
Il surplus commerciale accusa a ottobre un brusco calo a 56,53 miliardi di dollari a fronte degli 82,35 miliardi di 12 mesi fa, dei 77,71 miliardi di settembre e degli 82 miliardi attesi alla vigilia. Il dato, secondo le statistiche delle Dogane cinese, e' il piu’ basso da febbraio 2023 e segnala le persistenti difficolta’ dell'economia. L'export e' in contrazione annua (per il sesto mese di fila) del 6,4%, a fronte di stime a -3,3% e del -6,2% di settembre. L'import, invece, beneficia della ripresa della domanda interna e sale a sorpresa per la prima volta da febbraio: +3% contro il consenso a -4,8% e il -6,2% di settembre.
AUSTRALIA
La banca centrale ha deciso stanotte di aumentare il tasso di liquidità target di 25 punti base, portandolo al 4,35%. Nel comunicato, il primo incremento del costo del denaro dopo una lunga pausa, viene spiegato così. “L’inflazione in Australia ha superato il suo picco, ma è ancora troppo alta e si sta dimostrando più persistente di quanto previsto qualche mese fa. L'ultima lettura dell'inflazione CPI indica che, mentre l'inflazione dei prezzi dei beni si è ulteriormente attenuata, i prezzi di molti servizi continuano a salire rapidamente. Sebbene la previsione centrale sia che l'inflazione CPI continui a diminuire, i progressi sembrano essere più lenti di quanto previsto in precedenza”.
Il tono complessivo del comunicato è morbido, tale da portare ad un indebolimento della valuta. “L'eventuale necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire il ritorno dell'inflazione all'obiettivo in tempi ragionevoli dipenderà dai dati e dall'evoluzione della valutazione dei rischi. Nel prendere le sue decisioni, il Consiglio continuerà a prestare molta attenzione agli sviluppi dell'economia globale, alle tendenze della domanda interna e alle prospettive dell'inflazione e del mercato del lavoro”.
BOND SPECULATIVI
Tom Southon, Responsabile Ricerca High Yield, EMEA, di Columbia Threadneedle Investments segnalava ieri in una nota che nel mercato dei bond ad alto rendimento, gli emittenti più solidi tengono bene, i più deboli soffrono. I soggetti “a alto rating sono stati in grado di estendere le scadenze e di mantenere sani livelli di liquidità”. Più si scende nella classifica e più le cose peggiorano. Gli emittenti con rating più basso hanno registrato il deterioramento delle prospettive sugli utili e l'accesso difficoltoso al mercato, tutto questo ha contribuito al netto rialzo delle aspettative di default.
Columbia Threadneedle Investments rivede al rialzo le stime sul tasso di insolvenza dell'High Yield europeo, pari all'1,5% per i prossimi 12 mesi e al 3,9% per i prossimi 24 mesi. “Manteniamo la nostra previsione di tassi d'insolvenza relativamente contenuti a breve termine ma rileviamo prospettive sempre più divergenti in tutto l'universo del credito”.
TITOLI
Telecom Italia. Vivendi ha gia' messo al lavoro i suoi avvocati e non aspettera' i 90 giorni di legge per impugnare la decisione del cda di Tim di vendere la rete a Kkr senza il voto a favore dei soci. A mercati chiusi arriva il sostegno di Moody's che valuta di alzare il rating. "Se la cessione di NetCo sara' completata come previsto, l'attesa riduzione di 14 miliardi di euro del debito netto portera' a un significativo miglioramento del profilo finanziario della societa', che compensera' in modo consistente il deterioramento del suo profilo di business" spiega Ernesto Bisagno, l'analista di Moody's per Tim, preannunciando come "se la transazione sara' completata come previsto, potremmo migliorare la societa' di uno o due notch”, vale a dire di uno o due gradini.
Poste italiane chiude il trimestre con un fatturato in crescita del 3,6% a 2,83 miliardi. Cala l'utile operativo del 18% a 539 milioni. Tra le unità, i ricavi di Servizi di Corrispondenza aumentano a 860 milioni, con la perdita trimestrale ampliata a 67 milioni. Nei Servizi Finanziari, i ricavi salgono a 1,19 miliardi nei tre mesi. L’utile netto cala a 146 milioni. Il board di Poste Italiane ha deliberato la distribuzione, a titolo di acconto, di parte del dividendo ordinario previsto per l'esercizio 2023, per un importo pari a 0,237 euro per azione.
Intercos. ha confermato la guidance 2023 dopo i conti dei primi nove mesi e alla luce del "solido" ingresso ordini nei mesi di settembre e ottobre pari a 108 milioni di euro
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