Evergrande, il bubbone sta per scoppiare. Borse verso un avvio nervoso

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Sono finite con un nulla di fatto le trattative del colosso immobiliare cinese per vendere asset per 2,6 miliardi di dollari. In un comunicato la società dice che non sarà in grado di rispettare gli impegni finanziari. Sui mercati una situazione di calma apparente. Nuovo record storico per il Dow Jones.


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In Asia Borse in ribasso: Tokio -1,8%, Hong Kong -0,9%.

Si profila una seduta nervosa per le Borse dopo la notizia che Evergrande ha interrotto le trattative per la vendita di asset e si appresta a finire in default. Il future sull’indice EuroStoxx 50 scende dello 0,3%, scendono anche i future sul Nasdaq (-0,3%) e sull’S&P500 (-0,2%).

In Asia scendono pesantemente le Borse di Tokio (-1,8%) e Hong Kong (-0,9%), a Shanghai l’indice CSI 300 delle blue chip cinesi è poco mosso (+0,1%) e la Borsa di Seul perde lo 0,1%.

Mercoledì sera Evergrande ha comunicato alle autorità di Borsa di Hong Kong che le trattative che aveva avviato con il gruppo immobiliare cinese Hopson per vendere il 50,1% della controllata Evergrande Property Management sono state interrotte senza avere trovato un accordo. L’azione Evergrande è stata riammessa agli scambi di Borsa, dopo una sospensione che durava dal 4 ottobre, e registra una caduta del 12%.

Il vicepremier cinese Liu He: i rischi del mercato immobiliare sono controllabili.

Nel comunicato Evergrande ha detto che non sarà in grado di rispettare i propri impegni finanziari. La vendita della controllata al gruppo Hopson avrebbe dovuto fruttare un incasso di 2,6 miliardi di dollari. Invece, adesso, la crisi di liquidità potrebbe diventare drammatica. Evergrande, controllata dal miliardario Hui Ka Yan, ha anche comunicato che nel periodo dal primo settembre a ieri le sue vendite di immobili sono crollate del 97% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, cioè da 142 miliardi di yuan del 2020 a 3,6 miliardi di quest’anno.

Nel prossimo weekend scadrà il cosiddetto “periodo di grazia” previsto dopo che Evergrande il 23 settembre non ha pagato gli interessi su un bond in dollari. Sulla società immobiliare più indebitata del mondo (300 miliardi di dollari) rischia di scatenarsi la tempesta del cross-default, con tutti i creditori che chiedono contemporaneamente il pagamento anticipato delle obbligazioni.

In queste ore non è chiaro come valutare le numerose dichiarazioni di esponenti delle istituzioni cinesi, compreso il vicepremier Liu He, secondo i quali i rischi del mercato immobiliare “sono controllabili”.

Mentre il bubbone Evergrande potrebbe scoppiare, tutto il resto sui mercati finanziari appare tranquillo. Il dollaro è stabile con l’euro indicato a 1,165, invariato. Il rendimento del Treasury decennale è 1,66%, in lieve crescita rispetto a ieri (+1 punto base).

Il petrolio sale nelle quotazioni della qualità americana Wti a 83,8 dollari al barile (+1,1%), mentre il Brent scende dello 0,2% a 85,6 dollari.

L’oro è invariato a 1.784 dollari l’oncia.

Il Bitcoin segna il nuovo massimo storico a 65.060 dollari, da 63.900 di ieri.\\

Dice Andrew Ticehurst, strategist dei tassi di Nomura: “Se guardi agli schermi potresti pensare che nel mondo tutto va bene. La Borsa americana sta salendo da sei giorni, il Bitcoin segna il record, le obbligazioni Usa sono tranquille. Ma sotto la superficie c’è inquietudine soprattutto per il rallentamento dell’economia cinese e le possibile ricadute della crisi di Evergrande”.

Ieri sera a Wall Street il Dow Jones è salito dello 0,4% e ha segnato il nuovo massimo storico, S&P500 +0,3%, Nasdaq -0,1%. La Borsa americana è sostenuta dai buoni risultati delle società. Tesla ha battuto le stime di utili.

Sul piano macro oggi sono attesi in America i dati sulle richieste di disoccupazione e il Leading indicator della Conference board.

In Europa sono attesi i risultati trimestrali di tre nomi del lusso francese Hermes, L’Oreal e Pernod-Ricard, oltre a Vivendi, Eurotunnel, Daimler, SAP, Randstad, ABB, Barclays, Unilever e Rentokil.

Tra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Ferrari - JP Morgan alza il target price a 215 dollari.

Enel - Barclays abbassa il target price a 9,70 euro.

Tim - Barclays taglia il target price a 0,46 euro.

UnicreditMontepaschi - Il governo prorogherà di sei mesi fino al 30 giugno 2022 gli incentivi alle aggregazioni societarie, ha detto la sottosegretaria al Tesoro Maria Cecilia Guerra.

Generali - Leonardo Del Vecchio ha acquistato lo 0,04% del capitale, salendo al 5,53% e portando la quota complessiva del patto con Francesco Gaetano Caltagirone e Fondazione Crt al 13,32%.

Falck Renewables - La cessione del 60% della società a IIF è soggetta alla golden power da parte del governo, ha detto l'AD Toni Volpe.

Tinexta - Guarda ad acquisizioni non solo in Italia ma anche all'estero, in particolare sui mercati di Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna, dove può consolidare la propria presenza nel campo della certificazione e dell'identità digitale e in quello della consulenza, ha detto l'AD Pier Andrea Chevallard in un'intervista a Reuters. 

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