Evergrande non può rimborsare il suo debito e torna la paura: tracollo in borsa (-20%)

Evergrande non può rimborsare il suo debito e torna la paura: tracollo in borsa (-20%)

Lo sviluppatore immobiliare cinese aveva ammesso di non riuscire a far fronte ad un debito, spingendo le autorità cinesi inviando un gruppo di lavoro per supervisionare la condizione della società.

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Pagamento dei debiti ancora lontano

Lunedì difficile per Evergrande, con il risanamento del suo bilancio che inizia ad apparire sempre più una chimera. Le azioni dello sviluppatore immobiliare cinese, infatti, chiudono a Hong Kong con una perdita di quasi il 20%, a 1,81 dollari di HK, ai suoi minimi storici.

Lo scorso venerdì Evergrande aveva ricevuto la richiesta di pagamento di debiti per oltre 300 miliardi di dollari, ma aveva ammesso di non essere in grado di far fronte a tale somma di denaro.

In quell’occasione la società aveva dichiarato di voler “lavorare attivamente” con i creditori offshore per un piano di ristrutturazione, ma che non c’era alcuna garanzia sui fondi sufficienti per far fronte ai suoi obblighi.

L’ammissione delle difficoltà aveva provocato la convocazione del presidente di Evergrande, Huy Ka Yan, da parte del governo della regione del Guangdong per analizzare la situazione.

Dopo l’incontro, le autorità regionali hanno deciso l’invio di un gruppo di lavoro per supervisionare la gestione del rischio, rafforzare i controlli interni e mantenere le normali operazioni della società.

Inoltre, la società avrebbe ancora 82,5 milioni di dollari da rimborsare, secondo quanto scrive l’agenzia finanziaria Bloomberg, rendendo sempre più complicata la situazione per il secondo sviluppatore immobiliare cinese.

A conferma della difficile situazione, lo stesso Hui Ka Yan aveva venduto 1,2 miliardi di azioni di Evergrande nella giornata di venerdì, riducendo la sua partecipazione al 68% dal precedente 77%.

Interviene la Banca centrale

La mossa del governo del Guandong aveva ricevuto l’approvazione della Banca centrale cinese (Pboc), definita come “una misura potente per promuovere la gestione del rischio aziendale”, assicurando aiuto allo “sviluppo stabile e sano del mercato immobiliare” e alla tutela “di diritti e interessi legittimi dei titolari di alloggi”.

In una nota diffusa venerdì notte, la Pboc ha cercato di rassicurare, ribadendo la tenuta del sistema di finanziamento a medio/lungo termine e parlando di “vendite di immobili nazionali” tornate alla normalità, convincendo così alcune società a riacquistare obbligazioni estere, mentre diversi investitori hanno iniziato a comprare bond in dollari di società immobiliari cinesi.

Altri ‘campanelli di allarme’

La situazione di Evergrande continua a trascinare con sé anche altri operatori del settore immobiliare. Una delle società che potrebbero essere colpite dal default è Kaisa Group, dopo il suo annuncio del fallimento di un’offerta su uno swap sul debito da almeno 380 milioni che gli avrebbe fatto guadagnare del tempo.

Anche in questo caso, da Kaisa Group avvisavano dell’assenza di garanzie sulla possibilità di soddisfare i suoi obblighi di pagamento.

Mossa che sembra ormai essere ‘di moda’ nel paese. Un altro player immobiliare, Sunshine 100, ha avvisato di non essere in grado di rimborsare un prestito, in quanto l’intero settore “è scosso” proprio dal caso di Evergrande.

Sunshine 100, in particolare, era atteso nei giorni scorsi dal pagamento di 170 milioni di dollari, a cui si aggiungono gli interessi, ma le sue difficoltà confermano le cattive condizioni del settore immobiliare in tutto il paese.

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