Evergrande, nuove scadenze di pagamenti in arrivo ma la ‘musica’ potrebbe non cambiare


Il gigante immobiliare cinese dovrà rispettare il pagamento degli interessi su due bond previsto per oggi, ma non sono arrivate conferme sulle mosse della società. Le preoccupazioni per la situazione in Cina permangono, mentre altri sviluppatori cinesi come Fantasia e Sinic restano a rischio default.




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Le scadenze di Evergrande

La crisi di Evergrande con il conseguente rischio di default per il gigante immobiliare sembra ancora lontana dalla soluzione.

Con un debito superiore ai 300 miliardi di dollari, lo sviluppatore cinese ha mancato il pagamento di due coupon su bond offshore maturati a fine settembre, rispettivamente da 83,5 milioni e da 47,5 milioni di dollari.

Le scadenze, però, non sono finite e nella giornata di oggi, 11 ottobre, sono in programma due bond dal valore complessivo di 148,1 milioni di dollari destinati al mercato internazionale.

Nel paese le aspettative che Evergrande soddisfi i suoi pagamenti sono scarse, visto che la società sta dando priorità ai creditori locali, mentre non ha diffuso notizie circa i suoi obblighi di debito in dollari.

Soprattutto il silenzio sui pagamenti ha ingigantito il timore di default della società e le preoccupazioni degli investitori, preoccupati di incorrere in ingenti perdite quando termineranno i 30 giorni successivi alle scadenze che porterà le agenzie di rating a mettere il timbro sul fallimento.

Già a fine settembre, l’agenzia Fitch aveva tagliato a ‘C’ da ‘CC’ il rating su Evergrande, livello appena sopra il default, proprio a causa delle possibilità che il colosso immobiliare cinese non abbia rispettato le scadenze.

Inoltre, i timori per il mancato pagamento avevano spinto le autorità cinesi a sospendere il titolo Evergrande dalle quotazioni alla borsa di Hong Kong il 4 ottobre scorso.

Obbligazionisti USA sul piede di guerra

La crisi di Evergrande, inoltre, ha spinto molti obbligazionisti negli Stati Uniti a prepararsi a una battaglia legale. Si tratta di detentori di circa 2,5 miliardi di dollari in bond Evegrande, intenzionati a bloccare cessioni di asset da parte del gruppo cinese che potrebbero pregiudicare le aspettative degli obbligazionisti stranieri.

Evergrande, infatti, sta cercando di recuperare liquidità tramite la cessione della sua quota detenuta in una banca per 1,5 miliardi di dollari ed è in trattativa per vendere la sua unità di gestione amministrativa degli immobili.

Le iniezioni attese da queste operazioni, però, dovranno essere prima impiegate per la riapertura dei cantieri bloccati dai mancati pagamenti ai fornitori e terminare 1,4 milioni di appartamenti attesi dai compratori cinese.

Solo se resterà qualcosa, allora verranno indirizzate al pagamento dei bond, ma solamente quelli cinesi secondo le autorità locali, mentre non sono arrivate notizie per quelli offshore. Da qui, l’ipotesi di dare battaglia anche in tribunale da parte dei creditori statunitensi.

L’altro gigante in crisi

Una ‘replica’ del film di Evergrande arrivava da Fantasia Holdings, altro gigante immobiliare cinese in piena crisi da debito, le cui azioni sono state sospese in borsa.

La settimana scorsa, Fantasia non è riuscita a pagare 205,7 milioni di dollari ai suoi creditori, dopo che anche una sua controllata, Country Garden Services Holdings, aveva annunciato il mancato pagamento di un prestito da 700 milioni di yuan (93 milioni di euro), spalancando l’ipotesi di un possibile default del gruppo immobiliare.

Stessa decisione da parte delle agenzie, con il declassamento del rating della società Fantasia da parte di Standard & Poor’s a SD (default selettivo), mentre Fitch abbassava giudizio a ‘CCC’ da ‘B’ e Moody’s da ‘B3’ a ‘CA’.

Nel mirino delle agenzie è finta anche un’altra società, Sinic Holdings, declassata da S&P a causa della sua “capacità di servizio del debito quasi esaurita”.

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