Evergrande, S&P: “intervento del governo cinese solo in caso di rischi sistemici per l'economia”


Le azioni del gigante cinese del settore immobiliare continuano a crollare ma l'atteso intervento del governo potrebbe non arrivare secondo gli analisti di S&P.


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Le previsioni di S&P

L'agenzia di rating S&P Global Ratings ha diffuso una nota in cui non prevedeva un intervento del governo cinese “a meno che la stabilità del sistema non sia a rischio”.

“Il governo vuole dare un aiuto, ma al tempo stesso attende che gli eventi facciano il loro corso anche nel mercato immobiliare della provincia”, si legge nella nota di S&P, in quanto Evergrande è “insignificante rispetto alla vasta economia locale di Guangdong".

Insomma, Evergrande secondo gli analisti dell'agenzia di rating non è 'Too big to fail', non è ovvero così grande da non poter fallire.

“Crediamo che il settore bancario cinese possa digerire un'insolvenza di Evergrande senza una perturbazione significativa, anche se siamo consapevoli dei potenziali effetti collaterali”, aggiungono dall'agenzia.

Alla luce di questa considerazione, prevedono da S&P, il governo “sarà costretto a intervenire solo in caso di contagio di vasta portata che possa far crollare diversi grandi società immobiliari, con rischi sistemici all'economia”.

Le preoccupazioni per Evergrande

La crisi di Evergrande continua a preoccupare il mondo finanziario e non solo, anche alla luce del continuo calo del titolo della società alla borsa di Hong Kong.

Se oggi le azioni di China Evergrande hanno chiuso solo in leggero negativo, il titolo è sceso dell'84% da inizio anno, spargendo nuove paure per una 'Lehman cinese' che potrebbe estendersi ben oltre i confini del paese.

La seconda società di sviluppo immobiliare cinese, infatti, resta schiacciata da oltre 300 miliardi di dollari di passività, equivalenti al 2% del Pil della Cina e sta cercando in ogni modo di raccogliere i fondi necessari a pagare i numerosi creditori e fornitori, cercando di arginare una crisi di liquidità che la spingerebbe al fallimento.

Secondo il quotidiano d'affari Caixin, l'azienda deve pagare più di 800 miliardi di yuan (127,5 miliardi di dollari, 105 miliardi di euro) nei prossimi 12 mesi, ma dispone solo del 10% di tale importo.

Le rassicurazioni della società

A cercare di rassicurare i mercati è intervenuto il Presidente di Evergrande, Hui Ka Yuan, affermando che il colosso ripagherà quanto dovuto agli investitori, ai soci, alle istituzioni finanziarie, agli acquirenti di proprietà immobiliari.

In una lettera inviata ai dipendenti, Hui ha assicurato che la società  consegnerà i progetti immobiliari in cui si è impegnata, rispetterà i propri impegni con gli acquirenti, gli investitori, i partner e le istituzioni finanziarie.

Rivolgendosi ai dipendenti, il presidente ribadiva di credere “fermamente che grazie ai vostri sforzi collettivi e al vostro duro lavoro, Evergrande uscirà dal suo momento più buio, riprenderà a costruire su vasta scala non appena possibile e raggiungerà l'obiettivo di consegnare i progetti immobiliari in cui è impegnata”, si legge nella lettera di Hui, secondo quanto diffuso dalla Reuters.

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