Exor, asset positivi nel 2022 e utile in aumento


La Holding della famiglia Agnelli riesce a portare la posizione finanziaria netta in positivo dopo il calo dell’anno precedente nonostante il calo del valore di asset importanti come Ferrari, Juventus, Stellantis e Iveco.


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Il 2022 di Exor

Si è concluso positivamente il 2022 di Exor, la Holding della famiglia Agnelli delistata da Piazza Affari nel settembre dello scorso anno dopo cinquant’anni e mantenendo la quotazione alla borsa di Amsterdam (oggi a 77,76 euro, -0,20%) considerando che dal 2017 è diventata una società con sede nei Paesi Bassi.

Lo scorso anno, la posizione finanziaria è risultata positiva per 0,8 miliardi, con un incremento di 4,7 miliardi rispetto al negativo di 3,9 miliardi di fine 2021.

In crescita anche l’utile consolidato, attestatosi a 4,2 miliardi di euro quando alla fine dell’anno precedente si era fermato a 1,7 miliardi, incremento (+2,5 miliardi) dovuto principalmente alla plusvalenza ottenuta dalla vendita di PartnerRe per 2,4 miliardi.

Le partecipate e i loro contributi

In diminuzione il valore netto degli asset (Net Asset Value – NAV), sceso a 28,2 miliardi di euro a fine 2022 dai 31 miliardi dell’anno precedente, con il dato per azione calato del 7,6% ma sovraperformando l’indice MSCI World del 6,6%.

Sul NAV hanno inciso i risultati delle singole partecipate, in particolare (valore in euro):

- Ferrari 8,896 miliardi (-12%)

- Stellantis 5,961 miliardi (-20%)

- Cnh Industrial 5,491 miliardi (+0,2%)

- Juventus 510 milioni (-8,3%)

- Iveco 408 milioni (-50,2%)

- Altre aziende 2,996 miliardi di euro (+70%)

Alla voce ‘altre aziende’ corrispondono al 31 dicembre 2022 Institut Mérieux (848 milioni), Christian Louboutin (700 milioni), Via Transportation (477 milioni), The Economist (370 milioni), Welltec (217 milioni), GEDI (167 milioni), Lifenet (71 milioni), Shang Xia (67 milioni), Casavo (40 milioni) and NUO (39 milioni).

Al 31 dicembre dell’anno precedente, la lista comprendeva Christian Louboutin (541 milioni), Via Transportation (449 milioni), The Economist (364 milioni), GEDI (202 milioni), Welltec (101 milioni), Shang Xia (84 milioni) and NUO (22 milioni).

Dividendo e nomine

Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo ordinario di 100 milioni di euro, equivalente ad una cedola di 0,44 euro per azione, da approvare in sede assembleare, lievemente superiore a quanto distribuito nel 2021 (0,43 euro).

Dividendo che porta l’incasso della Giovanni Agnelli BV, primo socio di Exor con il 52% del capitale e cassaforte della storica famiglia torinese, ad incassare intorno i 55 milioni di dividendi (54 milioni nel 2021).

Il board ha inoltre individuato i nomi di Nitin Nohria per la carica di presidente e consigliere senior non esecutivo, di Sandra Dembeck e Tiberto Ruy Brandolini D’Adda quali nuovi consiglieri non esecutivi.

Infine, è stata approvata l’ultima tranche da 150 milioni di euro all’interno del programma di riacquisto di azioni proprie da 500 milioni di euro.

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