Exor, il giorno dell’addio a Piazza Affari


Ieri era stato l’ultimo giorno di quotazione a Milano per la società della famiglia Agnelli, terminando così dopo 50 anni la sua presenza alla borsa italiana, ma resterà quotata in Olanda dove dal 2017 è stabilita la sua sede sociale.


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Milano addio

Finisce la decennale esperienza di Exor alla borsa di Milano dove era quotata da 50 anni.

Dalla seduta di oggi, infatti, la ‘cassaforte’ della famiglia Agnelli sarà quotata soltanto su Euronext Amsterdam, già presente dallo scorso 12 agosto, dove oggi risulta in calo dell’1,80% a metà mattinata.

Una società olandese

La novità era stata annunciata a fine luglio ed appare la naturale conseguenza del cambio di sede sociale, dal 2017 fissata in Olanda.

Attualmente, infatti, Exor è un’azienda di diritto olandese priva di dipendenti in Italia, controllata da una società sempre olandese che possiede la maggioranza di una NV detentrice di partecipazioni di imprese prevalentemente dei Paesi Bassi.

Il trasferimento in Olanda, spiegava in una nota la società in occasione del cambio, “è frutto di un processo di semplificazione” attraverso il quale l’assetto di Exor ne risulterà ulteriormente semplificato, in quanto la società sarà soggetta alla vigilanza di un solo ente regolatore nazionale: la Dutch Authority for the Financial Markets (Afm)”.

Un secolo di investimenti

Nel 1927 l’imprenditore Giovanni Agnelli fonda Istituto Finanziario Industriale, rinominata Exor nel 2009 a seguito della fusione con IFIL Investments.

Lo sbarco in borsa avviene nel lontano 1968 e attualmente conta con una capitalizzazione di circa 16 miliardi di euro e un Net Asset Value (NAV) di circa 31 miliardi.

Exor è posseduta e controllata a maggioranza sia dei diritti economici (52,01%) che di voto (85,62%) dalla Giovanni Agnelli B.V., la società dei discendenti di Giovanni Agnelli.

Il portafoglio è composto da quote di maggioranza di Ferrari, Stellantis, CNH Industrial, Juventus, Iveco Group, The Economist, Gedi Gruppo Editoriale e Shang Xia.

Bilancio

Il primo semestre 2022 di Exor si era chiuso con un utile consolidato di 265 milioni di euro, in calo rispetto agli 838 milioni di euro dello stesso periodo del 2021.

Il patrimonio consolidato attribuibile ai soci ammonta a 18.061, con una crescita netta di 1.302 milioni di euro dai 16.759 milioni a fine 2021.

Exor ha acquisito azioni proprie nei primi sei mesi dell’anno per un totale di 1.524.103 e al 30 giugno 2022 deteneva complessivamente 10.797.181 azioni ordinarie, pari al 4,48% del capitale sociale emesso.

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