Exxon punta sul litio. Parte mega-impianto in Arkansas


La prima operazione del gigante petrolifero al di fuori dei combustibili fossili. Entro il 2030 produrrà litio per un milione di veicoli elettrici all’anno. La domanda di litio in Usa crescerà di sei volte in sette anni.


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Punta a diventare uno dei primi 10 produttori a livello mondiale

Pochi sanno che le batterie agli ioni di litio sono nate negli Anni ‘70 nei laboratori della Exxon, la prima compagnia petrolifera degli Stati Uniti, grazie a un gruppo di ricerca guidato dal chimico inglese Stanley Whittingham, al quale, giustamente, è stato assegnato il Premio Nobel per la chimica nel 2019. Per 40 anni la Exxon non ha saputo cosa farci di quella tecnologia, che oggi rappresenta una fonte di energia ricaricabile comunemente utilizzata in tutti i settori, dai computer portatili allo stoccaggio di energia su larga scala.

Però a volte le opportunità ritornano. Lunedì 13 novembre Exxon Mobil ha annunciato che diventerà un produttore leader di litio per le batterie dei veicoli elettrici grazie a un'opera di trivellazione che partirà a breve in Arkansas. Si tratta della prima grande incursione del gigante petrolifero al di fuori dei combustibili fossili da decenni a questa parte.

Acquistati terreni per 48.500 ettari

All'inizio del 2023 Exxon ha acquistato una superficie di 48.500 ettari nel sud dell'Arkansas in un sito geologico chiamato Formazione Smackover, ricco di litio. L'azienda inizierà a produrre litio per batterie già nel 2027 e punta a fornire circa 100mila tonnellate all’anno di metallo entro il 2030, una quantità di minerale sufficiente a sostenere la produzione di un milione di veicoli elettrici. Con questi numeri Exxon diventerebbe uno dei primi dieci produttori a livello globale.

L'operazione sul litio arriva mentre le principali compagnie petrolifere sono sotto pressione per affrontare il cambiamento climatico. Mentre Shell e BP si sono concentrate sulle energie rinnovabili come l'eolico e il solare, Exxon sta investendo 17 miliardi di dollari fino al 2027 per ridurre le emissioni, concentrandosi sulla cattura del carbonio, sull'idrogeno e sui biocarburanti.

Oggi gli Usa importano litio da Argentina e Cile

Sebbene il litio non sia geologicamente scarso come altri metalli per batterie, come il cobalto e il nichel, l'estrazione di quantità elevate è una sfida importante. Dan Ammann, presidente della divisione Exxon per le soluzioni a basse emissioni di carbonio, ha dichiarato alla CNBC che l'aumento della produzione di litio sul territorio degli Usa è fondamentale per la transizione energetica. La società non ha fornito previsioni specifiche sulla spesa in conto capitale. Il primo modulo al litio costerà "centinaia di milioni" di dollari e la spesa raggiungerà probabilmente "miliardi" entro il 2030, ha dichiarato Ammann.

Oggi gli Stati Uniti dipendono fortemente dalle importazioni dall'Argentina e dal Cile per il loro fabbisogno di litio, nonostante dispongano di alcuni dei più grandi depositi di questo minerale al mondo, secondo il Servizio Geologico degli Stati Uniti. Secondo uno studio dello scorso febbraio di Li-Bridge, un’azienda che produce batterie con il sostegno del Dipartimento dell'Energia, la domanda di batterie al litio dovrebbe crescere di sei volte negli Stati Uniti entro il 2030.

La Exxon sta impiegando tecniche di perforazione utilizzate per l'estrazione di petrolio e gas per accedere a giacimenti di acqua salata ricchi di litio che si trovano a 3.000 metri di profondità. Il litio viene separato dall'acqua salata e trasformato in materiale per batterie in loco.

Le azioni Exxon: multipli a confronto

Oggi le azioni Exxon valgono 104,8 dollari, sostanzialmente invariate dall’inizio dell’anno. La media dei target price degli analisti è 127 dollari (+21%). Negli ultimi 12 mesi le quotazioni sono scese del 7,5%. L’indice Dow Jones US Oil & Gas è sceso dall’inizio dell’anno del 3,4% e ha perso negli ultimi 12 mesi il 9,5%.

Il consensus degli analisti stima che Exxon chiuderà il 2023 con un fatturato di 352 miliardi di dollari e un utile di 37,1 miliardi. Oggi la società capitalizza 415 miliardi, pari a 11 volte gli utili stimati. Questi sono i P/E dei principali concorrenti: ConocoPhillips 12,8 volte, Chevron 10,4 volte, Shell 8,8 volte, BP 6 volte.

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