Falchi o colombe: il significato in politica monetaria

Banche Centrali più colombe o falchi? Due condotte che esprimono posizioni contrapposte di politica monetaria: da un lato un atteggiamento più accomodante, dall'altro più aggressivo.
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Il linguaggio delle banche centrali è fatto di sfumature, ma anche di metafore animali che diventano simboli di posizioni opposte. Dopo toro e orso, che rappresentano le fasi di mercato rialzista e ribassista, i cigni neri che evocano eventi imprevedibili, gli unicorni che indicano una startup privata valutata almeno 1 miliardo di dollari non ancora quotata in borsa, troviamo i termini falchi e colombe. Due figure ormai centrali nel dibattito di politica monetaria, soprattutto quando si parla di Fed, Bce, Bank of England, BoJ o Banca Nazionale Svizzera.
Il significato politico di queste metafore nasce negli Stati Uniti, negli anni Sessanta, in piena crisi cubana: i falchi rappresentavano la linea dura, inflessibile nei confronti del regime comunista di Fidel Castro, mentre le colombe incarnavano la via diplomatica, più morbida e accomodante. Oggi questa distinzione è diventata il modo per descrivere le due anime opposte delle banche centrali: una orientata alla lotta all’inflazione, l’altra a stimolare la crescita economica.
Chi sono i falchi in politica monetaria (Hawkish)
I falchi (in inglese “hawkish”) sono animali guardinghi e diffidenti, così come lo sono i membri della banche centrali quando temono un'eccessiva crescita dell'inflazione. Nel contesto delle banche centrali, l’atteggiamento hawkish significa privilegiare il contenimento dei prezzi a scapito della crescita. Via libera a politiche restrittive, vale a dire aumento dei tassi d’interesse, riduzione del bilancio e opposizione al quantitative easing. Con interessi più elevati, i prestiti diventano più costosi, la liquidità si riduce e i consumatori sono incentivati al risparmio. Questa scelta può raffreddare l’aumento dell’inflazione, ma rischia di frenare l’economia reale e i mercati finanziari.
In sintesi, i falchi vedono nella stabilità dei prezzi la priorità assoluta. Un atteggiamento inflessibile, che spesso porta a prendere decisioni impopolari ma considerate necessarie per mantenere la stabilità di lungo termine.
Chi sono le colombe in politica monetaria (Dovish)
All’opposto, le colombe (in inglese “dovish”, termine ricorrente nella finanza internazionale), simbolo di pace e tranquillità, puntano su un approccio più accomodante. Preferiscono mantenere tassi bassi per stimolare consumi, occupazione e investimenti.
Una politica monetaria dovish sostiene la crescita, ma aumenta il rischio che un eccesso di liquidità possa trasformarsi in nuove pressioni inflazionistiche. In particolare, tassi ridotti spingono gli investitori verso strumenti a più alto rischio, con effetti positivi sui titoli azionari ma spesso negativi sulla valuta.
Il significato di dovish in finanza è quindi legato a un approccio conciliante: stimolare l’economia oggi, anche a costo di tollerare un’inflazione leggermente più alta domani.
Niente è definitivo: falchi e colombe si trasformano
Non esiste una linea scolpita nella pietra. Nella storia delle banche centrali abbiamo visto falchi costretti a diventare più flessibili per non destabilizzare i mercati, e colombe pronte a irrigidire la propria posizione per non perdere credibilità.
Un banchiere centrale può adattare il proprio approccio al contesto: l’orientamento cambia quando la crescita rallenta troppo o quando l’aumento dell’inflazione minaccia la stabilità. Per questo motivo, seguire da vicino i meeting ufficiali delle banche centrali aiuta a capire quale direzione prenderanno i mercati.
Quando saranno le prossime riunioni delle Banche Centrali?
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