Fari accesi sull’inflazione USA, Musk vende azioni Tesla


Oggi il dato sui prezzi negli Stati Uniti darà indicazioni circa le scelte future della Federal Reserve in tema di rialzo dei tassi di interesse, mentre Moody’s ha rivisto al ribasso il rating su 25 società italiane.


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Focus sull’inflazione USA

Borse europee viste iniziare la seduta di oggi ancora incerte dopo le vendite di ieri e la terza chiusura in ribasso consecutiva per il Nasdaq.

Questa mattina, infatti, restano sotto la parità i future sul Ftse Mib, del Dax, del Cac 40 e del Ftse 100, lasciando intravedere un’apertura in rosso nel Vecchio Continente. Resta l’incertezza per i rischi di guerra tra Cina e Taiwan e secondo il ministro degli Esteri taiwanese, il gigante asiatico sta usando le esercitazioni militari per preparare un'invasione dell'isola.

Altro elemento che potrà muovere l’andamento dei mercati sarà il dato sull’inflazione negli Stati Uniti, previsto per le 14:30 italiane, e gli analisti si attendono una riduzione a +8,7% a luglio rispetto al +9,1% del mese precedente.

Il dato è particolarmente atteso per capire l’entità dei prossimi rialzi dei tassi della Fed e attualmente il mercato prezza al 69% la possibilità di un altro aumento da 75 punti base a settembre.

Musk vende azioni Tesla

Da Bloomberg scrivono della vendita di quasi 7 miliardi di dollari di azioni Tesla da parte di Elon Musk, effettuata per precauzione nel caso in cui dovesse essere costretto a procedere con l’acquisto di Twitter.

La vendita sarebbe stata effettuata tra il 5 e il 9 agosto e riguarda circa 7,92 milioni di azioni, secondo quanto risulterebbe da una serie di documenti depositati dopo la chiusura dei mercati di ieri.

Nella notte, intanto, lo stesso Musk rispondeva ad una serie di tweet, affermando di aver terminato la vendita di azioni e di voler ricomprarle nel caso in cui non fosse costretto a comprare Twitter.

L’annuncio sul social, però, arriva dopo soli quattro mesi dalla dichiarazione con la quale aveva affermato di non avere più intenzione di vendere azioni Tesla, rilasciata a seguito della cessione di 8,5 miliardi di dollari, necessaria per acquisire Twitter.

Moody’s taglia i rating

In Italia, le banche e le utilities sono finite nel mirino dell’agenzia Moody’s, con l’outlook sul rating rivisto al ribasso per 14 istituti, 9 società dei servizi e altre società partecipate statali.

La decisione è stata presa a seguito della stessa azione effettuata sul rating sovrano dell’Italia (Baaa3) nelle scorse settimane, basata sul rischio instabilità politica, ai dubbi sulla puntuale attuazione del PNRR e delle riforme e sulla tenuta dei conti pubblici.

Tra le banche, la revisione in negativo ha riguardato Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bper Banca, Banca Carige, Mediocredito Trentino-Alto Adige, FCA Bank, Banca del Mezzogiorno - MCC, Cassa Centrale Banca, Cassa Centrale Raiffeisen, Cassa Depositi e Prestiti, Invitalia, Credit Agricole Italia, Credito Emiliano, e Mediobanca. A queste si aggiunge anche l'outlook di BNL, oggi parte del Gruppo Bnp Paribas.

Non cambiano, invece, i giudizi su Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM, Banca Sella Holding, BFF Bank e Banca Ifis in considerazione del livello più basso del loro rating, che è quindi meno sensibile ad un taglio del rating sovrano.

Oltre a Eni e Poste Italiane, fuori dal settore finanziario Moody’s ha cambiato il suo giudizio a negativo su Hera, Acea, Italgas, Snam, Terna, Cdp Reti, 2i Rete Gas, A2A, Enel e sulla sua controllata Endesa.

Da seguire a Piazza Affari

Generali e Unipolsai: pronte ad impugnare i provvedimenti sanzionatori decisi dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette relativi alla liquidazione dei sinistri Rca.

Carige: il Tribunale di Genova si è riservato di decidere sull’istanza presentata da Malacalza Investimenti, azionista dell’istituto che ha impugnato la delibera dell’assemblea dei soci svoltasi a metà giugno in relazione alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione e alla rinuncia all’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici.

Campari: ha comunicato di aver acquistato tra il primo e il 5 agosto 2022 complessivamente 370.565 azioni proprie al prezzo medio di 10,2783 euro per titolo, corrispondente ad un controvalore di 3.808.795,35
euro.

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