Febbraio con gestito in calo per Anima Holding

La società ha chiuso il mese passato con una diminuzione di 90 milioni della componente di risparmio gestito anche se gli Asset Under Management risultano in aumento rispetto alla fine dello scorso anno.
Gestione in calo per Anima
Febbraio difficile per la raccolta di risparmio gestito di Anima Holding, società di gestione con patrimonio oltre i 177 miliardi a fine 2022.
La società ha diffuso questa mattina i dati relativi al secondo mese del 2023, nel corso del quale ha visto la sua raccolta netta arrivare a 383 milioni di euro, ma la componente di risparmio gestito è stata negativa di 90 milioni.
A fine febbraio, inoltre gli Asset Under Management (AuM) si attestano sopra i 180 miliardi per il gruppo, in aumento rispetto ai 177.174 miliardi di fine 2022.

Andamento a due facce
L’amministratore delegato di Anima Holding, Alessandro Melzi d’Eril, ha definito il mese passato come caratterizzato da “un andamento commerciale a due facce”.
Se “da un lato il retail che mostra segnali di miglioramento rispetto al trend visto nei mesi recenti”, dall’altro il segmento istituzionale ex ramo I assicurativo “sta scontando alcune fine vita di mandati che per il momento non trovano bilanciamento in nuovi avvii”, sottolineava l’ad.
“La performance ponderata dei nostri fondi comuni dei primi due mesi si mantiene in territorio positivo e, in aggiunta, con la risalita dei tassi nell’area euro, registriamo questo mese, come già avvenuto nel passato recente, nuovi afflussi sulle deleghe assicurative di Ramo I”, concludeva d’Eril.
L’analisi degli esperti
Gli analisti di WebSim sottolineano come, nonostante la raccolta netta in risparmio gestito sia negativa, si caratterizza da “un buon supporto dalle reti bancarie retail”, anche se “con uscita da mandati istituzionali di gestione di prodotti vita in scadenza”.
Positiva, invece, la “raccolta per le deleghe assicurative di ramo I (polizze vita tradizionali) che hanno registrato un +473 milioni”, mentre, se le masse totali sono salite oltre i 180 miliardi, i 100 miliardi di gestito sono “sopra i livelli di fine 2022 (98,6 miliardi), ma ancora sotto a livello annuale (106 miliardi).
Complessivamente, dunque, “la performance delle masse è stata leggermente negativa a febbraio anche se rimane positiva su base annuale”.
Per quanto riguarda il prosieguo del 2023, da WebSim prevedono una raccolta netta di 350 milioni, mentre ritengono “che, la ripresa del canale retail, possa consentire di recuperare flussi positivi nel corso dell’anno”, pertanto confermano la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo Anima, con target price a 4,50 euro rispetto ai 4,10 di questa mattina (-0,70%).
Indiscrezioni sul futuro
Nel frattempo, alcune indicazioni di stampa parlano di una conferma dell’attuale amministratore delegato nel corso del prossimo rinnovo del consiglio di amministrazione di Anima, mentre dovrebbero indicare loro candidati per board il patto Poste/Caltagirone (14% del capitale), con possibilità di elezione per due membri nel nuovo organo, oltre al nuovo socio FSI (9% del capitale), il quale dovrebbe eleggere il suo candidato.
Dalla stampa, in particolare da La Repubblica, scrivono anche di un potenziale coinvolgimento di Anima in possibili operazioni di M&A nel settore bancario.
Il gruppo potrebbe prendere parte alle scelte future di Banco BPM, in particolare per quanto riguarda l’estensione degli accordi distributivi in caso di allargamento del perimetro della banca.
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