Fed: domani atteso un nuovo taglio dei tassi, tutti i possibili scenari

I mercati guardano con aspettative altissime alla riunione del FOMC che inizierà questa sera per terminare domani con il possibile nuovo taglio dei tassi dopo quello di settembre. La Fed si muove in un delicato equilibrio tra un mercato del lavoro in rallentamento, un’inflazione ancora sopra il target e le pressioni politiche della Casa Bianca. Gli investitori cercano segnali dal presidente Jerome Powell, chiamato a rassicurare i mercati senza compromettere la credibilità della Fed.
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Un meeting cruciale
La riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) del 28-29 ottobre 2025 rappresenta, secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, un crocevia decisivo per la politica monetaria statunitense. Gli operatori di mercato scommettono su una Federal Reserve (Fed) più dovish, pronta a proseguire il ciclo di tagli dei tassi di interesse per sostenere un mercato del lavoro in progressivo indebolimento, pur in presenza di un’inflazione ancora superiore al target del 2%.
Dopo la riduzione di 25 punti base a settembre, il primo allentamento dopo mesi di immobilismo sui massimi storici, la banca centrale si appresta a intervenire di nuovo, portando il corridoio dei Fed Funds al 3,75%-4,00%, il livello più basso dall’inizio del 2023.
Il doppio dilemma della Fed
Il quadro congiunturale mette Powell in una posizione delicata. Da un lato, si legge nella nota di IG Italia, il mercato del lavoro Usa perde slancio, con un rallentamento netto della creazione di posti e il tasso di disoccupazione risalito al 4,3%, il livello più alto dal 2021. Dall’altro, l’inflazione core PCE rimane sopra il target, segnalando pressioni persistenti sui prezzi.
A complicare ulteriormente la situazione, il prolungato shutdown del governo federale, che ha bloccato la pubblicazione di alcuni dati chiave come i non farm payrolls, costringe la banca centrale a navigare con visibilità parziale. In questo scenario, osserva Diodovich, il rischio di errore nella calibrazione dei tassi aumenta, rendendo la comunicazione di Powell cruciale per i mercati globali.
Cosa aspettarsi dalle parole di Powell
Durante la conferenza stampa successiva alla decisione sui tassi, ogni sfumatura del linguaggio di Powell sarà scrutata dagli operatori. Come sottolinea Diodovich, sSe il presidente della Fed dovesse parlare di “deterioramento significativo” del mercato del lavoro, il messaggio sarebbe chiaramente orientato a nuovi e più rapidi tagli dei tassi. Viceversa, definizioni come “indebolimento gestibile” suggerirebbero una linea più prudente.
Altro punto chiave sarà la narrazione sull’inflazione: se Powell descriverà la dinamica dei prezzi come “coerente con un ritorno graduale al 2%”, secondo Diodovich, i mercati interpreteranno il segnale come via libera a ulteriori riduzioni; ma se dovesse ribadire che “i rischi inflazionistici restano elevati”, il tono diventerebbe più hawkish. Infine, un’eventuale conferma di una traiettoria di allentamento continuativo rafforzerebbe la probabilità di un nuovo taglio a dicembre.
Divisioni interne e tensioni politiche
Il meeting, sottolinea Diodovich, è anche un banco di prova politico e istituzionale. Le minute di settembre hanno mostrato spaccature nel FOMC: alcuni membri favorevoli a una pausa, altri (come il neo-nominato Stephen Miran, considerato molto “dovish”) orientati verso tagli più profondi.
A ciò si aggiunge la pressione della Casa Bianca, con Donald Trump che continua a chiedere pubblicamente tassi più bassi e a spingere per un rimpasto ai vertici della Fed, dopo i tentativi di rimuovere la governatrice Lisa Cook e sostituirla con profili più accomodanti. Powell, per difendere l’indipendenza dell’istituto, dovrà quindi bilanciare il messaggio, evitando che un tono troppo morbido venga interpretato come cedimento politico.
Impatti su bond, azioni e dollaro
Un Powell orientato al sostegno della crescita porterebbe a nuovi cali dei rendimenti sulla parte corta della curva dei Treasury, mentre la parte lunga potrebbe restare sostenuta da timori di deficit e inflazione futura. Sul fronte azionario, si legge nella nota di IG Italia, titoli tecnologici e small cap dovrebbero trarre vantaggio da un costo del capitale più basso e da tassi di sconto ridotti.
Tuttavia, Diodovich avverte che tagli troppo aggressivi spesso coincidono con fasi di timori recessivi, non con un’espansione degli utili. Anche il dollaro risentirà della postura della Fed: una politica più espansiva lo indebolirebbe, ma toni hawkish o un ritorno della modalità “risk-off” sui mercati potrebbero al contrario rafforzarlo.
Il punto di equilibrio
IG Italia prevede dunque un taglio dei tassi di 25 punti base e un nuovo range compreso tra 3,75% e 4,00%, scenario a cui il mercato assegna una probabilità superiore al 95%. Powell, spiega Diodovich, cercherà di presentare la decisione come un atto di sostegno all’economia reale e non come un disimpegno nella lotta all’inflazione. Restano tre variabili chiave da monitorare: dati economici incompleti, pressioni politiche dalla Casa Bianca e attese di ulteriori allentamenti entro fine anno.
In base al tono della conferenza stampa, i mercati potrebbero interpretare la mossa come un segnale di “dovish senza panico” (scenario favorevole a equity e tecnologia) o, al contrario, come preludio a un atterraggio duro, con un ritorno alla cautela su azioni e asset rischiosi.
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