Fed e recessione spaventano ancora il petrolio

In attesa delle parole di Powell attese per venerdì, i commenti ‘hawkish’ dei membri della Fed avevano aperto la strada ad ampie strette monetarie, innescando nuovi timori di una recessione a cui le quotazioni dell’oro nero restano particolarmente sensibili.
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Si vende petrolio
Quotazioni del petrolio in ribasso tra i timori di recessione e l’aumento dei tassi della Federal Reserve.
I future sul WTI con scadenza a ottobre restano in calo nel corso di questa mattinata, scendendo sotto quota 89 dollari al barile, ‘accompagnati’ dal Brent (94 dollari).
Il calo odierno delle quotazioni sta colpendo anche le società legate al petrolio e quotate a Milano, con forti vendite su Saipem (-4%), Maire Tecnimont (-3%) e Tenaris (-2%), mentre cedono l’1% Eni e Saras.
Se venerdì scorso i prezzi dell’oro nero avevano visto un recupero, un dollaro forte e la conferma dei timori per la domanda avevano portato il bilancio della settimana in negativo (-1,5%).
Si attende Powell
“Gli investitori temono che un eventuale rialzo dei tassi da parte della Fed potrebbe causare un rallentamento dell'economia, riducendo la domanda di carburante”, spiega Hiroyuki Kikukawa, direttore generale della ricerca di Nissan Securities.
La decisione sui tassi è attesa per la prossima riunione della Fed prevista per il 20-21 settembre. I funzionari della banca centrale hanno “ancora molto tempo” prima di dover decidere l’entità della stretta monetaria, sottolineava venerdì il Presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin.
Il mercato si attende indicazioni sull’entità del rialzo il prossimo venerdì 26 agosto, quando alla conferenza annuale delle banche centrali mondiali di Jackson Hole in Wyoming è previsto l’intervento del Presidente Jerome Powell, dopo le ultime dichiarazioni ‘hawkish’ arrivate la scorsa settimana da diversi membri dell’istituto.
Attualmente, lo strumento FedWatch del CME indica un 54% dei trader che si attende un aumento di 50 punti base, mentre il 46% prevede una stretta maggiore (75 punti).
Superdollaro
A penalizzare il greggio resta anche la forza del dollaro statunitense, rendendo il petrolio più costoso per gli acquirenti di altre valute.
L'indice della valuta statunitense è salito al massimo di cinque settimane dopo che il presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, ha affermato che “l'intenzione della banca centrale è di aumentare i tassi di interesse più rapidamente”.
Debole l’euro, ormai sotto la parità con il biglietto verde, in sofferenza a causa della prospettiva del blocco dei flussi del gas russo dal 31 agosto al 2 settembre annunciata venerdì da Gazprom.
Le restrizioni in Cina
“Anche la restrizione dell'energia elettrica in Cina in alcune regioni è una preoccupazione, in quanto potrebbe influenzare l'attività economica”, ha aggiunto Kikukawa.
Nella provincia sudoccidentale cinese del Sichuan sono iniziate già la scorsa settimana le limitazioni alla fornitura di elettricità a case, uffici e centri commerciali a causa delle ondate di calore estremo e siccità, previste fino al prossimo 25 agosto.
Mentre aumenta la domanda di elettricità da parte delle famiglie per il calore, nel paese si cerca di far fronte anche alla diminuzione di produzione di energia idroelettrica, secondo il servizio di notizie finanziarie Caixin.
Situazione estrema che sta contribuendo ai timori di un rallentamento economico, al punto che la banca centrale cinese ha varato l’ennesima mossa espansiva, riducendo il riferimento sui finanziamenti a uno e 5 anni.
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