Ferragamo sbanda dopo il debole fatturato del primo trimestre


I ricavi consolidati della società hanno visto un calo nei primi tre mesi dell’anno rispetto al 2022 con un impatto negativo delle vendite negli Stati Uniti per il settore retail, anche se segnali positivi sono arrivati dai risultati in Europa e in Cina.


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Vendite su Salvatore Ferragamo

Apertura di seduta in forte calo per Salvatore Ferragamo dopo la diffusione dei risultati trimestrali arrivati ieri sera a mercato chiuso.

Le azioni della società arrivano a cedere un massimo del 7%, scivolando così a 16,08 euro, livello che non toccava da fine marzo.

Lo stop odierno frena la corsa del titolo degli ultimi sei mesi, anche se la performance nel periodo resta ancora positiva (+8%), mentre si tinge di rosso quella del 2023, con un calo del 3%.

La trimestrale

Al 31 marzo di quest’anno la società famosa per i suoi cashmere ha visto i suoi ricavi consolidati calare del 4% a cambi correnti (278 milioni) e del 6,5% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo del 2022.

Dall’analisi dei risultati emerge un calo del 2,3% (-2,4% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre dello scorso anno delle vendite del settore retail, principalmente a causa del rallentamento del mercato statunitense, mentre nella zona EMEA (Europa, Medio Oriente, e Africa) la performance è stata positiva, aggiungendosi ad un trend “in progressivo miglioramento” in Cina, spiega la nota, con i clienti del paese che hanno trainato la ripresa anche a Hong Kong.

Netto calo per le vendite nette del canale Wholesale, con un calo del 13,9% (-16,6% a cambi costanti), rispetto allo stesso trimestre 2022, su cui ha inciso la pianificata razionalizzazione della rete distributiva, in particolare negli Stati Uniti, oltre che alla ritardata ripresa del Travel Retail in Asia Pacifico, mentre l’area Emea ha registrato un andamento “solido”.

Aree geografiche

Flessione del 13,6% (-13% a cambi costanti) registrata da Ferragamo nell’area Asia Pacifico, penalizzata dal canale Travel Retail, a cui si contrappone una performance positiva per il canale Retail in Greater China.

In Giappone le vendite nette sono diminuite del 7,1% (+1,2% a cambi costanti), con andamento opposto nell’area EMEA, dove sono cresciute del 24,7% (+25% a cambi costanti) con una performance positiva in entrambi i canali.

Calo anche per l’area Nord America, con le vendite nette a -19,8% (-23,4% a cambi costanti), mentre nella zona Centro e Sud del continente si è assistiti ad un aumento del 5,4% (-5,7% a cambi costanti).

Proseguono gli investimenti

L’amministratore delegato e direttore generale di Salvatore Ferragamo, Marco Gobbetti, sottolineava nella nota che “da fine febbraio sono presenti nei nostri negozi i primi prodotti disegnati dal nostro direttore creativo, Maximilian Davis”, presenti nella nuova collezione solo in quantità “limitata dell’offerta” e perciò “non ha potuto generare un impatto significativo sulla performance di vendita e l’effetto delle nuove collezioni non sarà misurabile fino alla parte finale dell’anno”, anche se “costituisce comunque un importante passo nell'attuazione della nostra strategia, tesa a creare una nuova proposta in sintonia con le aspirazioni dei clienti e siamo soddisfatti dei risultati iniziali”.

Gobetti si è dichiarato, inoltre, “molto soddisfatto della notevole visibilità e dei riscontri delle nostre prime attività di marketing” e “l’incremento degli investimenti e del contributo dei nuovi prodotti diventerà nel corso dell’anno volano di crescita e di miglioramento dell’efficienza dei punti vendita”.

Per quanto riguarda il futuro, “proseguiremo nel piano di investimenti e nell’ottimizzazione ed elevazione del canale wholesale, per presentare al più presto e nel miglior contesto le nuove collezioni. Confermiamo i nostri programmi e le ambizioni di medio termine, consapevoli del lavoro che ci attende”, conclude il manager.

Fatturato debole

Gli esperti di Equita Sim definiscono il risultato del fatturato “debole come atteso, con un contributo ancora trascurabile delle nuove collezioni”, anche se “il Management è fiducioso sul secondo semestre e le stime e target sono invariati”.

“Il trimestre conferma la sottoperformance di Ferragamo rispetto al settore, ma in un trimestre poco rappresentativo in quanto di transizione, con un contributo ancora trascurabile delle nuove collezioni (circa 10% dell’offerta, e solo da fine febbraio)” aggiungono da Equita.

Per Equita le valutazioni del titolo restano elevate, “ma con cassa netta pari a oltre il 10% della capitalizzazione di mercato e prospettive di forte accelerazione degli utili dal 2024 in avanti". Confermiamo la nostra fiducia nel turnaround, che poggia su solidi fondamentali del marchio e management forte, e il nostro buy sul titolo che, da inizio anno è stato il peggiore del settore”, mentre il prezzo obiettivo resta a 20,1 euro.

Anche secondo WebSim Intermonte “i ricavi sono stati deboli, come atteso, soprattutto se confrontati con il buon andamento del settore”.

“La visibilità sul piano di rilancio del gruppo dovrebbe arrivare nel semestre 2023” aggiungono da WebSim e confermano le loro stime, mantenendo una raccomandazione ‘neutrale’ sul titolo, con target price di 17 euro.

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