Fiammata Mps: si riapre la trattativa tra MEF e UE sulla privatizzazione
La banca senese ha comunicato l’avvio dei primi contatti che daranno il via alle trattative tra il Ministero dell’Economia e l’Unione europea per pianificare il percorso di risanamento di Mps finalizzato alla sua privatizzazione.
Rally di Mps a Piazza Affari
È bastata una semplice nota di poche righe per riaccendere in borsa Monte dei Paschi di Siena, affossata dall’abbandono ottobrino del promesso sposo Unicredit a pochi metri dall’altare dell’accordo con il Ministero dell’Economia.
Oggi il titolo Mps è scattato subito a folle velocità in apertura di trattative, arrivando a crescere di oltre il 13% per poi essere fermato in asta di volatilità. Al suo ritorno agli scambi, le azioni proseguivano sulla stessa rotta e salivano (+11%) a 0,91 euro.
Se non fosse legato ad una singola notizia, l’inizio di dicembre sembrerebbe incoraggiante, visto il crollo del 20% arrivano nel solo mese di novembre.
La nota della banca
Ieri sera Mps pubblicava una nota, su richiesta della Consob, nella quale si annunciava l’avvio dei contatti con il MEF “al fine di riavviare le interlocuzioni con il dg comp (Directorate-General for Competition)”, la Direzione Generale per la concorrenza della UE che segue il caso per conto di Bruxelles.
Da Siena specificavano, inoltre, che la nota seguiva alle comunicazioni dello scorso 4 novembre, giorno in cui Mps aveva pubblicato i conti dei primi nove mesi e contestualmente annunciava “l’avvio della revisione del piano industriale in vista anche di un aumento di capitale da realizzarsi a condizioni di mercato”.
I negoziati con la UE
La nota serale di ieri, insomma, confermava l’avvio delle trattative tra l’azionista di controllo con il 64% (MEF) e l’Unione europea per definire la strada che porta alla privatizzazione della storica banca.
Trattative che potrebbero iniziare all’alba del nuovo anno, secondo quanto riportava Il Messaggero, e il tempo massimo stabilito potrebbe essere di 18 mesi.
Il lasso di tempo sarebbe stato definito per preparare al meglio la privatizzazione con interventi di risanamento che potrebbe passare attraverso la separazione dei passivi da trasferire a Fintecna, la cessione dei crediti deteriorati e la razionalizzazione di filiali e dipendenti affiancata da un rafforzamento patrimoniale da circa 3 miliardi di euro, secondo il quotidiano romano.
Tra le altre ipotesi ci sarebbe anche un cambio al vertice di Mps, con l’ex manager di Ubi Banca, Victor Massiah, in pole position.
Risanata la banca, potrebbe aumentare l’appeal per eventuali nuovi contendenti alla ‘mano’ della banca senese, senza scartare l’ipotesi di un ritorno di fiamma per Unicredit.
I dubbi di Bestinver
Per Mps, però, finire tra le braccia di qualche ‘appassionato amante’ non convince alcuni analisti, in primo luogo quelli di Bestinver, “perplessi” sull’ipotesi.
Secondo questi esperti, il percorso di pulizia di bilancio della banca sarebbe funzionale a una “Mps standalone, piuttosto che a una cessione a un partner privato”.
Inoltre, il broker conferma la raccomandazione ‘sell’ sul titolo, anche in base alla possibilità di una ricapitalizzazione da 3 miliardi che finirebbe per cancellare in pratica gli azionisti di minoranza, se realizzata così come ipotizzata.
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