Fiat, calano le immatricolazioni a febbraio mentre continuano a chiudere le fabbriche di auto

18/03/2020 11:15

Il gruppo FCA vede diminuire le nuove auto vendute in linea con il dato europeo, ma il precipitare dell'emergenza coronavirus sta incrementando la lista delle case produttrici che chiudono la loro produzione

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Le immatricolazioni Fiat

I dati sulle immatricolazioni di febbraio vedono un mese difficile per FCA, quando gli effetti dell'impatto che sta avendo il coronavirus sull'attività delle case produttrici mondiali non si erano ancora manifestati.

Secondo quanto comunicato dall'Associazione delle case automobilistiche europee (Acea), il gruppo FCA/Fiat ha visto calare del 6,9% le nuove immatricolazioni nel secondo mese dell'anno in corso, fermandosi a 74.852 nell'area Europa (Ue+Efta+GB). La quota di mercato del gruppo si attesta al 7%, risultando così stabile rispetto a un anno fa, ma in aumento dal 6% del mese di gennaio.

Il solo marchio Fiat, invece, ha visto un aumento dell'1,6%, aumentando così del 5,1% la sua quota di mercato, grazie anche all'ottima performance dei modelli Panda e Fiat 500, confermatosi leader nel segmento con una quota del 40,7%. Crollo del 32,6%, inoltre, per il brand Jeep.

Il calo in Europa

Il dato di Fiat risulta in linea con l'andamento nell'area dei Paesi dell'Unione Europea e dell'Efta più Gran Bretagna, dove il calo ha raggiunto il 7,2% su base annua, scendendo complessivamente a 1.066.794 vetture. Nella sola Unione europea, inoltre, si è assistito ad una diminuzione del 7,4%, con 957.052 veicoli venduti.

La flessione più marcata è arrivata in Germania, dove le immatricolazioni sono scese del 10,8%, mentre il secondo posto è occupato dall'Italia con un -8,8%, seguita da Spagna (-6%) e Francia (-2,7%).

L'Europa chiude le fabbriche

Intanto, la situazione per il settore auto sembra sempre più difficile, mentre si allunga la lista delle case produttrici che chiudono le fabbriche. Dopo Fiat, PSA, Renault, Ferrari e Lamborghini, infatti, anche Volkswagen ha deciso due settimane di fermo a causa dell'incertezza della domanda di auto e delle forniture. I tedeschi hanno 128 impianti nel mondo, dei quali 72 in Europa e 28 in Germania.

Stessa decisione anche per i giapponesi della Toyota, i quali hanno annunciato la chiusura della fabbrica in Francia, a Valenciennes, dove è prodotta la Yaris.

Chiusure dei cancelli delle fabbriche anche per Mercedes-Benz, Ford e, per il sito britannico, Nissan, mentre si attendono le decisioni di Bmw Group, che potrebbero essere annunciate dal presidente Oliver Zipse in una conferenza stampa online prevista per oggi.

In Gran Bretagna, infine, il Premier Boris Johnson ha esortato l'industria dell'auto britannica a produrre respiratori e altre attrezzature sanitarie nei loro impianti presenti nell'isola.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy
Aziende citate nell'Articolo

Titolo:
Codice: FCA.MI
Isin: NL0010877643
Rimani aggiornato su: Fca

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy
Maggiori Informazioni
Leggi la nostra guida sugli ETF

Obbligazione in euro al 6,55%

Zero coupon. Richiamabile dal primo anno

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy



Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it