Fiat, dividendo straordinario più incerto


O uno o l’altro. Fca deve scegliere. Ottenere un prestito garantito dallo Stato da 6,3 miliardi o distribuire un dividendo straordinario da 5,5 miliardi come previsto dal progetto di fusione con Psa. Mantenere entrambe le cose è poco sostenibile e sta sollevando dubbi all'interno della maggioranza di governo italiano.


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Finanziamenti agevolati per 6,5 miliardi o dividendo straordinario da 5,5

Il possibile pagamento di un dividendo così ingente in un momento in cui la crisi del coronavirus pone problemi di liquidità alle aziende, portandole a chiedere il sostegno di un governo già pesantemente indebitato, sta trovando forti critiche e opposizioni all'interno della coalizione di governo.

Diverse banche d’altro canto hanno già tagliato le cedole invitate a farlo dall’authority europea.

Progetto di fusione e pesi. Un problema politico

La distribuzione del dividendo straordinario nasce prima del coronavirus e non per un’esigenza economica ma di bilanciamento dei pesi all’interno della fusione. Obiettivo è mantenere una compagine azionaria che vede Exor (famiglia Agnelli) al 14% controbilanciata dal 14% dello Stato Francese più le quote della Famiglai Peugeot.

Distribuendo 5 miliardi di euro il valore di Fca diminuisce permettendo una fusione alla pari con Psa. Per ribilanciare il tutto servirebbe che anche Psa aumentasse di valore di pari importo o che salisse la partecipazione del blocco francese senza però superare quel 30% tra i due che profuma di obbligo d’Opa.

Gli accordi… da rifare

Nell’ambito della fusione, il gruppo guidato da Manley distribuirà ai propri azionisti un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro e la propria partecipazione in Comau. Inoltre, sempre prima del perfezionamento dell’operazione, Peugeot farà lo stesso per i propri azionisti con la quota del 46% nella componentistica di Faurecia.

La crisi però obbliga a rifare i conti. Da un lato è necessario capire se Psa e Fca stanno bruciando cassa e, dunque, valore alla stessa velocità. Inoltre se il dividendo straordinario di Fca è in contanti, diverso è per quello riservato ai soci di Psa, legato al valore di scorporo della quota del 46% detenuta da Psa in Faurecia: oggi vale 1,8 miliardi contro i 2,7 miliardi della fine dello scorso anno.

Dunque gli accordi vanno necessariamente rivisti e non sarà facile, perché l’obiettivo, politico, di avere una compagine azionaria paritaria, 14% Exor e 14% stato francese, per la famiglia Psa rimane imprescindibile. Senza superare la soglia d’Opa del 30%.

Nella sistemazione finale del nuovo gruppo si prevede che il socio cinese Dongfeng scenda nel capitale: dal 12,2% attuale, a fine operazione sarà al 4,5% del nuovo gruppo con l'autorizzazione per la famiglia Peugeot di rilevarne una parte. Psa acquisterà poi 30,7 milioni delle azioni in mano a Dongfeng, prima della chiusura dell'operazione, per cancellarle. In questo modo, la quota della famiglia francese e dello Stato sarebbero in linea (sommate attorno al 14%) con quella di Exor nel nuovo gruppo. Un equilibrio che si crea laddove era fallito nel disegno naufragato di matrimonio tra Fca e Renault, risalente soltanto a pochi mesi or sono.

Per avere la certezza di mantenere gli equilibri, lo statuto inoltre non permetterà a nessun azionista di avere "diritto di voto in misura eccedente il 30% dei voti espressi in assemblea. Si prevede inoltre che non ci sarà alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale matureranno dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione".

L’accordo prevede un periodo di standstill di 7 anni per le partecipazioni di Exor, Bpifrance (Parigi), Dfg e la famiglia Peugeot. Exor, Bpifrance e la famiglia Peugeot sarebbero inoltre soggetti a un lock-up di 3 anni. Unica eccezione, alla famiglia Peugeot sarebbe concesso di salire dal 2,5% nei primi 3 anni successivi al closing, esclusivamente acquisendo azioni dallo Stato francese o dai cinesi. I sindacati italiani sono generalmente soddisfatti per la fusione paritetica, soprattutto per l’annuncio sugli stabilimenti delle due case che non sarebbero chiusi. «È molto importante la precisazione di Fca e di Peugeot», dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm. Dalla Francia il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, «accoglie con favore» la fusione ma avverte che Parigi rimarrà «particolarmente vigile» sul mantenimento dell’apparato industriale in Francia.

Dividendo straordinario sempre più incerto

La settimana scorsa Fca ha detto di essere al lavoro con il governo italiano per ottenere l'80% di garanzie statali su un prestito di 6,3 miliardi a tre anni che consenta all'azienda di superare la crisi scaturita dall'epidemia.

Il prestito rientra negli oltre 400 miliardi di euro che l'Italia sta mettendo a disposizione delle imprese colpite dalla pandemia. Secondo la norma, le imprese che accedono ai prestiti garantiti dallo Stato non potranno pagare dividendi fino alla fine del 2020.

Accettare il prestito non impedirebbe da un punto di vista legale a Fca di distribuire il dividendo straordinario, perché il pagamento non è previsto prima del 2021 e verrebbe effettuato dalla casa madre Fiat Chrysler Automobiles NV, domiciliata nei Paesi Bassi.

"La maggior parte di noi si oppone al pagamento del maxi dividendo da parte di Fca", ha detto a Reuters una fonte del Movimento 5 Stelle.

L'ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha twittato che Fca non avrà bisogno del prestito statale se il dividendo non sarà distribuito.

Tuttavia, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha detto ieri che la prospettiva della fusione con Psa ha reso ancora più importante il sostegno finanziario a Fca, segnale evidente che il governo è favorevole all'operazione che darebbe vita alla quarta casa automobilistica più grande del mondo.

"Quello che il governo ha fatto e continuerà a fare è fornire liquidità per ancorare Fca in Italia", ha detto.

Fca e Psa, che controlla Peugeot, la settimana scorsa hanno annullato il pagamento dei dividendi ordinari previsti per il 2019, 1,1 miliardi di euro per ciascuna società, a causa della pandemia.

Nell'ambito dell'accordo vincolante di fusione, Fca verserà ai propri azionisti un dividendo straordinario di 5,5 miliardi di euro poco prima del closing dell'operazione, previsto entro la fine del primo trimestre del 2021.

Impatto sui certificate

Ricordiamo che la distribuzione di un dividendo straordinario comporta una rettifica dei livelli di strike, livello iniziale e barriera di pari importo del dividendo straordinario che verrebbero dunque riviste al ribasso neutralizzando l’effetto che avrà sul prezzo del titolo la distribuzione straordinaria. Lo stesso invece non vale per dividendo ordinario (cancellato).

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