Fiat, vendite in calo nel 2019 mentre Trump minaccia dazi sul settore auto


L’anno appena terminato si è rivelato negativo per la casa torinese, ma gli analisti valutano le minacce di Trump non molto influenti su Fiat


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I dati delle vendite di auto nel 2019

Il 2019 si è rivelato un anno difficile per Fiat con le vendite che hanno visto un calo nonostante la ripresa arrivata a dicembre. I 12 mesi dello scorso anno, infatti, si sono chiusi con una flessione del 7,3% nelle immatricolazioni per Fiat e un calo al 6% della quota di mercato.

Il calo è arrivato nonostante un dicembre di forte ripresa, con le vendite di veicoli che sono cresciute del 13,8% rispetto allo stesso mese del 2018.

Negativo il risultato anche per PSA, l’altra protagonista della futura fusione con Fca. I francesi hanno annunciato una riduzione del 10% delle vendite mondiali e del 2,5% in Europa.

I dati sono stati diffusi nella giornata di oggi dall’Acea, l’Associazione dei costruttori europei di automobili, la quale ha comunicato una crescita del settore pari al 21,4% in Europa (Ue+Efta) per l’ultimo mese del 2019, con 1,26 milioni di vendite che rappresenta un record per il settore.

Complessivamente, il 2019 ha visto una crescita dell’1,2%, sesto anno consecutivo positivo con 15,8 milioni di immatricolazioni.

Trump minaccia il settore

Nel frattempo, il settore auto è stato oggetto di minacce da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’amministrazione americana, infatti, ha dichiarato che nel caso in cui Regno Unito, Francia e Germania non accuseranno formalmente l’Iran di aver violato l’accordo sul nucleare firmato nel 2015, gli USA potrebbero imporre dazi al 25% sulle importazioni di auto europee.

Secondo il Washington Post che ha diffuso la notizia, le minacce di Trump punterebbero ad ottenere condizioni migliori nell’ambito delle relazioni commerciali con l’Europa, piuttosto che influenzare la politica estera europea.

I tre paesi, spiega infatti il giornale, avevano già annunciato l’intenzione di ricorrere al meccanismo di risoluzione delle controversie nell’ambito dell’accordo nucleare iraniano, considerato già come un’accusa all’Iran.

La Casa Bianca e il Dipartimento di Stato, però, non hanno risposto ad una richiesta di dichiarazioni sulla questione e non hanno specificato ulteriori dettagli.

Le possibili minacce di Trump, potrebbero non avere una influenza su Fiat, spiegano gli analisti di Banka Akros. “Di sicuro, il ritorno a una posizione aggressiva nei confronti dell'Unione europea dopo la firma dell'accordo di Fase 1 con la Cina di ieri potrebbe avere un impatto negativo sull'industria automobilistica nel suo complesso e in particolare sugli original equipment manufacturer tedeschi. Riteniamo la notizia negativa anche se il rischio sembra svanito grazie alle mosse contro l'Iran dei governi coinvolti", aggiungono gli esperti.

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