Fincantieri, cda non proporrà dividendo dopo il deludente 2019


La società cantieristica ha comunicato una crescita dei ricavi 2019 inferiori alle attese e il cda ha deciso di non proporre la distribuzione del dividendo


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Esercizio 2019 deludente per Fincantieri

Risultati inferiori alle aspettative del consensus nel corso dello scorso anno per Fincantieri. Il cda della società ha approvato i risultati dell'esercizio 2019, indicando ricavi in crescita dell'8% a 5,849 miliardi di euro, mentre le attese arrivavano a 5,907 miliardi.

L'Ebitda è sceso a 320 milioni di euro contro le attese del consensus di 338 milioni e il risultato precedente di 421 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi pari al 5,5% (7,8% nel 2018, consensus 5,7%).

Inoltre, l'Ebit scende a 153 milioni, anche questo inferiore al consensus (185 milioni) e al dato precedente (285 milioni), così come il risultato netto adjusted pari a -71 milioni (+25 del consensus, +114 nel 2018).

Restano in linea con il 2018, invece, gli ordini di acquisti del 2019, pari a 8.692 milioni di euro, con un book-to-bill ratio, ovvero il rapporto tra ordini acquisiti e ricavi, pari a 1,5.

L'indebitamento finanziario netto risulta pari a 736 milioni di euro, indicando una struttura finanziaria coerente con la crescita dei volumi cruise e il relativo calendario delle consegne.

Alla luce dei risultati, il cda non proporrà la distribuzione dei dividendi per l'esercizio 2019, mentre l'utile sarà destinato a riserva legale per una quota pari al 5% e a riserve straordinarie per la parte residua.

Buone notizie, infine, arrivano da Vard, società facente parte del gruppo Fincantieri. Vard, infatti, ha firmato un importante contratto per il design e la realizzazione di una unità per la società P/F Akraberg (gruppo Framherji) delle isole Faroe, per un valore di circa 50 milioni di euro.

Fincantieri e il coronavirus

L'emergenza COVID-19 "sta producendo significativi effetti sul regolare e ordinario svolgimento delle attività aziendali del 2020", spiegavano da Fincantieri.

Pertanto, la società “finalizzerà il nuovo Piano Industriale 2020-2024 solo dopo che gli sviluppi dell'emergenza coronavirus permetteranno un'analisi più chiara sull'impatto”.

La società di cantieristica navale, però, ritiene di poter affrontare la crisi grazie alla struttura patrimoniale ed economica del Gruppo.

Nel frattempo, il gruppo ha attivato “tempestivamente iniziativa per contrastare l'emergenza e salvaguardare la salute e il benessere delle persone, con la sospensione delle attività produttive a partire dal 16 marzo 2020”.

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